Archive for Rassegna stampa specifica

DALLE ELEZIONI EUROPEE 2014 L’ENNESIMA CONFERMA : SOLO CON UN REFERENDUM SI PUO’ ABROGARE LA LEGGE 194

Lo scorso anno a Roma un tipo piccoletto e simpatico , editorialista di un sito di area , strettamente legato ad una piccola organizzazione ritenuta cattolico-tradizionalista , mi spiegò i motivi per i quali la sua testata ci censurava sistematicamente , se non per dare spazio ad articoli critici nei confronti di NO194 : “ E’ una linea editoriale ben precisa , anche noi siamo per l’abrogazione della 194 , ma pensiamo che essa si possa ottenere non tramite referendum , ma per effetto di un’azione parlamentare conseguente alla pressione esercitata sulle camere dalle marce “ .

Obiettai che in oltre un trentennio dopo il referendum del 1981 non fosse stato depositato un solo disegno di legge a riforma di quel testo , ma la risposta fu espressa in termini ottimistici per il futuro .

Le recenti elezioni europee non sembrano avallare questo ottimismo .

Al primo posto con il 41% dei voti abbiamo un partito discendente dal vecchio Pci che ha sistematicamente votato nel parlamento europeo nella legislatura precedente contro la famiglia e la vita , secondo le generiche definizioni fornite dagli osservatori cattolico-moderati .

A seguire , con il 21% dei consensi , si è piazzata una formazione politica fondata da un estremista di sinistra ( che negli ultimi giorni di campagna elettorale ha espressamente e platealmente inneggiato a Marx , Stalin e Berlinguer ed ha definito il comunismo come una valida ideologia applicata male ) ed i cui parlamentari nazionali hanno sostenuto posizioni ultralaiciste in quest’anno di legislatura , condite da plateali effusioni in aula tra persone dello stesso sesso .

La soglia di sbarramento del 4% è stata anche superata da un cartello , che ha sostenuto il greco Tsipras , composto da Rifondazione comunista , Comunisti italiani e altre forze analoghe .

Nel complesso i 2/3 dei voti sono stati conseguiti da formazioni di ideologica e robusta matrice laicista ( ricordo che il primo paese a legalizzare l’aborto nel mondo è stata significativamente l’Urss nel 1921 e che la 194 è stata ed è un dogma culturale di quell’area politica ) .

Ma se guardiamo lo scenario rimanente , la situazione non è certo entusiasmante .

La metà dei consensi residui , infatti , è stata conseguita da una forza politica che ha impostato la propria campagna elettorale su un mito del neocomunismo , il fanatismo animalista, che , inserito in quell’ambito culturale , rivendica il diritto di vivisezionare un essere umano ( il cuore di un concepito batte già il diciottesimo giorno di gravidanza ) e sostiene la sacralità del cane , che dovrebbe dominare condomìni , locali pubblici e ospedali a scapito della tranquillità di anziani ed ammalati e di ogni norma più elementare di igiene .

Un nuovo ordine di valori fondato sulla più classica delle bestemmie e che nulla ha a che vedere con un lodevole e sano amore per gli animali .

Un partito che ha anche candidato nelle proprie fila il campione televisivo dell’ateismo radicale e dell’anticlericalismo , Alessandro Cecchi Paone ( si veda per tutti il seguente dibattito : http://www.youtube.com/watch?v=jNgmMyUBwtE ) .

Come possa un potere legislativo con tali connotazioni lasciarsi condizionare dalla marce ed abrogare la 194 è un vero mistero .

Il nostro popolo è ben migliore del sistema parlamentare nazionale , che lo rappresenta secondo meccanismi che risentono anche delle divisioni , delle invidie e delle demenze eretiche figlie di confusione mentale o quanto meno di un patetico intento di essere accreditati presso la cultura ufficiale che affliggono il mondo cattolico a livello politico , associazionistico e non solo .

Questo tramite ( il parlamento ) frapposto al consenso popolare è il meno affidabile in assoluto , in quanto luogo del conservatorismo laicista , sempre più allineato sotto tale profilo agli altri consessi analoghi europei e allo stesso parlamento continentale .

Analoghe considerazioni valgono per petizioni e sciocchezze varie , come le leggi di iniziativa popolare , che i parlamentari , ben gelosi dei proprio poteri , cestinano regolarmente , tanto più se non hanno un aggancio politico in aula .

Che i collaborazionisti dei laicisti ci censurino pure , quella referendaria è l’unica battaglia possibile in chiave abrogazionista , una battaglia durissima , ma la sola che può essere affrontata con quel fine .

Aiutateci a combatterla e aderite al nostro comitato attraverso il sito www.no194.org .

Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato NO194  e omonima associazione

Comments off

L’ABROGAZIONE REFERENDARIA DELLA 194 E IL BLOCCO SOCIO-CULTURALE CHE DIFENDE LA LEGGE : DAL NEOCOMUNISMO FEMMINISTA AL PRO LIFE OMEOPATICO

La 194 ha tanti difensori , alcuni noti , altri insospettabili .

Nelle nostre manifestazioni di preghiera ci imbattiamo talvolta in gruppuscoli riconducibili alla galassia femminista che contestano le nostre idee e le nostre pratiche religiose .

Il femminismo rappresenta la branca sessista dell’ideologia neocomunista e si caratterizza per un esilarante e difficilmente ripetibile coacervo di contraddizioni .

a ) Un esempio in tal senso è già rilevabile dai titoli dei due brani più gettonati della band punk-rock femminista storica comparsa a cavallo tra gli anni settanta ed ottanta, le Kandeggina Gang , la cui cantante era la oggi imprenditrice milionaria Jo Squillo : Violentami, inno alla libertà e voracità sessuale , e Orrore , con cui si denuncia la fissazione sessuale maschile .

In effetti , il femminismo è una fusione tra libertinismo e bigottismo estremi .

b ) Altra dimostrazione di assoluta incoerenza è rappresentata dal rapporto con la religione .

Dal neocomunismo da cui derivano , le femministe hanno acquisito una cristiano-fobia assoluta ( che si è espressa nel corso della storia attraverso lo sterminio di molti credenti e religiosi, alcuni dei quali oggi paiono essere riconoscenti per questo precedente ) a cui associano l‘orgogliosa difesa dei diritti delle comunità mussulmane , che non sembrano caratterizzarsi per una concezione della donna perfettamente coincidente con la loro.

c ) Grande è l’attenzione verso i temi sociali , con particolare sensibilità per il problema della casa .

Per risolvere il quale essi occupano abusivamente ed a spese nostre abitazioni demaniali e appartamenti pubblici sottraendoli alla povera gente a cui dovrebbero essere assegnati .

Il tutto spesso con la copertura delle istituzioni che dovrebbero tutelare i beni della collettività, secondo quanto denunciato da un politico milanese con riferimento ai nostri antagonisti all’esterno del Niguarda durante le 9 ore meneghine , ben appoggiati dal sindaco Pisapia che ha regolarizzato in data 29-9-2011 la specifica occupazione da loro posta in essere (si veda al riguardo http://www.ilgiornale.it/news/milano/militanti-pro-life-aggrediti-e-insultati-dai-centri-sociali-980363.html ) , ai quali , tra l’altro , le forze dell’ordine consentono talora in via di fatto insolitamente privilegiata di stazionare ad un metro da noi con manifestazioni non autorizzate , come avvenuto lo scorso 4-1-14 , non solo ponendo in essere un’attività di disturbo , ma creando le premesse per incidenti non verificatisi solo per il nostro senso di responsabilità , nonostante la condotta avversa e l‘infelice gestione della situazione .

d )  In tali movimenti vi è una forte componente di ribellismo e di negazione dell’autorità e delle regole , che però invocano per contestare la legalità della condotta dei loro avversari politici .

e ) Deciso è il rigetto della violenza e della guerra , da cui il loro tradizionale pacifismo .

Va da sè che nel nostro paese da decenni tutto il terrorismo eversivo e lo squadrismo di piazza di matrice politica provengono da quell’area , come confermano le relazioni periodiche del Viminale .

f ) Ma il femminismo è , anzitutto , difesa dei diritti della donna .

Escluso quello di nascere che è il presupposto di tutti , contro il quale si accaniscono con un’intensità assoluta .

g ) Intensità pari a quella rivolta contro la drammatica piaga del femminicidio .

Anche se nessun atto di femminicidio si traduce nella negazione dell’intera vita della donna , ad accezione dell’aborto , che rappresenta per loro un esempio di emancipazione femminile da tutelare legalmente in modo del tutto libero .

h ) Nemico storico di questi gruppi è rappresentato dalle multinazionali e dai centri di potere economico , che schiaccerebbero la persona secondo la logica del profitto .

Di fatto la loro azione sul tema dell’aborto è parallela agli interessi delle strutture ospedaliere e delle case farmaceutiche che non disdegnano finanziamenti a questi gruppi .

Sappiamo che un aborto costa alla collettività dagli € 1 300 agli € 5 000 , soldi spesi dai contribuenti per pagare l’interruzione di gravidanza di chiunque , anche di una milionaria .

Se moltiplichiamo anche solo il costo minimo ( quindi € 1 300 ) per 6 milioni di aborti ufficiali dall’entrata in vigore della 194 ad oggi secondo i dati ministeriali si ottiene il totale pari a 7 miliardi e mezzo di euro , vale a dire quasi 15 mila miliardi di vecchie lire .

Il tutto in spregio totale della persona ed a favore del profitto .

Del resto , l’intreccio tra abortismo ideologico ed economico è stato denunciato e documentato in mille casi ( si veda , ad esempio , al riguardo il libro di Danilo Quinto ” Da servo di Pannella a figlio libero di Dio”, pagg. 26-27 ).

Cambiando fronte , taluni paladini della vita sostengono che l’orribile legge 194 andrebbe sconfitta con una grande operazione culturale di indottrinamento di massa , che si realizzerebbe attraverso l’attività di vendita di libri che li vede direttamente protagonisti quali autori o mediatori .

Una linea che viene sostenuta da un giro di 4-5 siti , i quali censurano operazioni come la nostra , evidentemente perché un’azione diretta all’abrogazione effettiva della 194 non è di loro interesse , anzi viene vista come di disturbo , in quanto rivela cosa significhi essere antiabortista e come sia fuorviante e sicuramente non meno velleitaria di un referendum abrogativo una linea diretta a contrastare con qualche libro lo strapotere mediatico abortista .

Arricchire culturalmente è positivo , ma , se ci si limita a ciò osteggiando le operazioni che sono in linea con quanto si sostiene nelle proprie pubblicazioni , di fatto si crea il mito dell’intoccabilità di ciò che si critica , il che dovrebbe condizionare negativamente proprio l’area che dovrebbe sostenere queste operazioni .

A giustificazione di questa contraddittoria condotta si ricorre ad attacchi personali ( effettuati per lo più con modalità infantili ) ed a motivazioni che nulla hanno di ideale , come ben intuito da chiunque .

Più coerenti ma ugualmente consolidanti la vigenza della legge sono coloro che , ipoteticamente rifacendosi ad un mondo pro life al quale in realtà non appartengono o non appartengono più , chiedono addirittura la piena applicazione della 194 ( che pur ha legalizzato l’aborto nel nostro paese ) mediante il potenziamento dei consultori familiari .

Da non dimenticare sono coloro che all’interno del mondo cattolico osteggiano la nostra azione in quanto attraverso essa si dividerebbe quel mondo o si spaccherebbe la Chiesa-istituzione , che per un credente dovrebbe , in realtà , non rappresentare un fine ma un mezzo per l’affermazione di ideali assoluti , come quello di difesa della Vita .

L’importante è l‘unione dei viventi , i concepiti vengano pure soppressi legalmente , lo stesso cinico egoismo di fondo che caratterizza i filo-abortisti più radicali , praticato ai danni del più debole tra i nostri simili .

Come si può notare il blocco sociale antiabrogazionista è molto articolato .

Per lottare con noi per l’abrogazione della 194 per via referendaria ( l’unica praticabile ) aderite al comitato NO194 tramite il nostro sito www.no194.org .

Pietro Guerini – Presidente e portavoce nazionale NO194

Comments off

LE POLEMICHE INTERNE AL MONDO CATTOLICO SORTE SULLE DICHIARAZIONI DI PAPA BERGOGLIO : LA POSIZIONE FORMALE E SOSTANZIALE DEL COMITATO NO194

In questi giorni sono sorte diverse polemiche all’interno del mondo cattolico su recenti dichiarazioni rese da Papa Bergoglio .

Ora , dal punto di vista sostanziale , va premesso che la nostra iniziativa :

a ) nasce dall’esigenza civica di garantire una tutela giuridica alla Vita del nostro prossimo più debole e indifeso , non è eterodiretta , non è subordinata a specifiche (anche qualora apprezzate) approvazioni esterne , in quanto tesa inderogabilmente ed a tempo indeterminato ad ottenere l’abrogazione delle leggi abortiste , quindi attualmente della l. 194/78 ;

b ) è monotematica , in quanto si occupa esclusivamente di aborto .

Ciò premesso , sul piano strettamente formale , la consapevolezza dell’innegabile ruolo storicamente svolto in chiave antiabortista dalla Chiesa cattolica ed il grosso successo ottenuto dalla nostra iniziativa presso ambienti cattolici non riconducibili ad un ibrido filone culturale cattocomunista impongono al comitato NO194 di dissociarsi preventivamente ed esplicitamente da ogni opinione negativa o critica che , con qualsiasi argomentazione di sostegno che non sia strettamente connessa al nostro scopo specifico , possa essere eventualmente espressa da un proprio iscritto nei confronti di Pontefici passati , presenti o futuri .

Tale opinione dovrà intendersi manifestata dal medesimo a titolo strettamente personale , nell’ambito di dispute di carattere religioso-teologico estranee alla natura monotematica della nostra organizzazione .

Il rispetto formale , naturalmente , non significa una scelta di campo in merito all’oggetto delle dichiarazioni espresse dal vertice assoluto della Chiesa cattolica .

Quindi ed a scanso di equivoci :

-dal punto di vista formale s’impone un particolare rispetto verso la figura del Papa , in quanto vertice di un’organizzazione innegabilmente significativa per la battaglia che stiamo conducendo ;

-sotto il profilo sostanziale il comitato NO194 non può in quanto tale svincolarsi da una neutralità che consegue dallo scopo specifico per cui è nato e che non può essere derogata dalle prese di posizione di un suo aderente , naturalmente libero , quando parla a titolo personale , di esprimere le proprie opinioni su ogni tematica .

Non sta al nostro comitato analizzare criticamente le parole del Papa espresse su temi diversi da quello della soppressione della Vita nascente , valutarne la conformità con i princìpi della dottrina cattolica , censurare epurazioni compiute da organi diretti da appartenenti alla Chiesa da sempre in linea con il Vaticano , inneggiare ad una riforma delle istituzioni ecclesiastiche , auspicare una discontinuità con le gestioni passate del soglio pontificio .

Pietro Guerini – Presidente e portavoce nazionale NO194

Comments off

LETTERA APERTA AD UN CIELLINO CREDENTE : LA RICONVERSIONE DEL CATTOLICO , TRA BATTAGLIE FONDAMENTALI ( ABROGAZIONE REFERENDARIA DELLA LEGGE 194 ) E MITI DI MEZZA ESTATE

Come noto , in occasione delle presentazione della 34sima edizione del Meeting di Rimini , organizzato come sempre da Comunione e Liberazione , glorioso movimento cattolico fondato da Don Giussani , è stata invitata Emma Bonino , paladina dell’aborto libero e del laicismo più estremo, la quale è stata accolta in modo entusiastico e senza contestazioni dai presenti .

Colgo l’occasione per rivolgermi a coloro che all’interno di CL si sentano ancora credenti per invitarli ad aderire , tramite il sito www.no194.org , alla nostra iniziativa , finalizzata inequivocabilmente all’abrogazione per via referendaria della L. 194 , che ha legalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza nel nostro paese nel 1978 .

Con questo appello intendo fornire uno strumento in più al ciellino cattolico per riflettere sulla necessità di ancorare la propria fede ed un’iniziativa concreta che affermi la difesa della Vita del nostro prossimo più debole , in risposta alla deriva che sta travolgendo l’organizzazione a cui appartiene .

Significativamente il Meeting riminese da anni ignora i valori non negoziabili e si caratterizza per dibattiti incentrati quasi esclusivamente sul danaro e sull’economia .

Nulla a che vedere con quello spirito che si respirava nei miei anni universitari alla Cattolica di Milano , nella seconda metà degli anni 80 , e che percepivo negli aderenti a quel movimento .

Forse era solo uno spirito , ma era già qualcosa , una grande fede ed una ricerca di coerenza con quella fede .

Invito , inoltre ed in generale , tutti i cattolici ( e non solo ) ad unirsi a noi in questa battaglia civile , senza lasciarsi intimorire da messaggi fuorvianti che sono stati diffusi in queste settimane a margine del dibattito sorto sulla legge sull’omofobia , che vogliono rappresentare il nostro ordinamento come caratterizzato da uno stato di repressione che travolge la libertà di pensiero della confessione religiosa cattolica e dei suoi appartenenti , al di là di una certa censura strisciante che dobbiamo subire da parte dei media .

Sollevo , anzitutto , delle forti perplessità sull’opportunità che un’entità dichiaratamente ed essenzialmente pro life competa con religiosi ( che hanno per la loro posizione , a mio avviso , dei doveri particolarmente stringenti sul piano divulgativo ) e con gruppi tradizionalisti ( spesso ben strutturati anche culturalmente ) per affrontare battaglie su questioni che non attengono alla difesa della Vita , contribuendo a diffondere senza alcuna stringente necessità l’identità , tanto cara all’opinione pubblica ufficiale , tra pro life ed estremista fuori dal mondo e dal tempo , ai margini della società in quanto custode di valori e riti lontani dal comune sentire .

Sul piano naturalistico è sin troppo facile ribadire che un omossessuale , se veramente tale , non può essere protagonista di un evento abortivo ( come madre o padre mancati a seguito del verificarsi di tale evento ) e che , quindi , alzare la voce più di chiunque su questo tema significa chiaramente rischiare di sbroccare e di andare fuori tema .

Il legame tra le due tematiche è davvero tenue , per non dire del tutto inesistente .

Faccio questo rilievo pur avendo sempre sottolineato ( senza alcun dispiacere , essendo cattolicissimo , da cui le fondamentali difese del crocifisso e dell’importanza della preghiera , ad esempio ) la centralità della cultura e del pensiero cattolico in un’operazione come la nostra , che deve , peraltro , estendersi a coloro che non credono ( e che comunque non possono impedire agli altri nostri aderenti di credere e pregare ) ma che ritengono non condivisibile la legittima soppressione di un altro individuo durante il suo concepimento .

Né voglio condizionare la libera determinazione dei nostri iscritti , che ben possono impegnarsi in una battaglia tanto sterile ( le petizioni in Italia non hanno mai prodotto alcun effetto su un testo legislativo , regolarmente cestinate dalla classe parlamentare ) quanto legittima in un paese democratico e tutt’altro che ingiustificata per alcuni aspetti davvero grotteschi di quella normativa .

In particolare , come ho sottolineato qualche mese fa nel mio articolo sul femminicidio , la normativa contro l’omofobia che è stata configurata è sostanzialmente incostituzionale già perché crea una categoria di supercittadini supertutelati rispetto a noi eterosessuali ed implica , in ogni caso, delle modalità di accertamento dell’appartenenza a quella privilegiata categoria che si tradurranno in imbarazzanti dibattimenti penali .

E’ indubbio che tale normativa dimostra una volta di più come il nostro parlamento esegua direttive comunitarie e subisca condizionamenti culturali continentali e come sia assurdo pensare che la 194 possa essere abrogata da un potere legislativo nazionale tanto condizionato da quel vento laicista .

Mi interessa , però , ricordare ( sotto il profilo strettamente giuridico e non solo per deformazione professionale , in quanto avvocato operante quotidianamente nei rami civile e penale , e quindi giurista al pari di altri ) a tutti che la libera manifestazione del pensiero è tutelata da una norma costituzionale ( l’art. 21 ) e che , in quanto tale , non può essere compressa da una legge ordinaria .

Conseguentemente nessuna legge in questo paese potrà mai impedire ad un cittadino di contestare normative contrarie alle proprie convinzioni , anche di carattere religioso , qualora le sue dichiarazioni non siano intrinsecamente criminali , in quanto inneggianti alla discriminazione o alla violenza .

Ne sono la riprova i risultati che sono conseguiti all’applicazione della stessa “ legge Mancino “ , nel corpo della quale questa normativa è in parte destinata ad essere inserita .

Tale legge aveva finalità facilmente definibili come politiche , plausibilmente mirata a colpire un’area ( quella di estrema destra ) in ossequio ai “ desiderata “ , in particolare , di un politico che intese così “ ringraziare “ coloro che gli avevano organizzato il servizio d’ordine nei suoi comizi per diversi anni .

Ebbene , dopo 20 anni di applicazione della legge Mancino registriamo la presenza di una moltitudine di gruppi di area nonantifascista mai riscontrata in precedenza , tutti perfettamente legali .

Essi non possono affermare che gli ebrei debbono essere chiusi nei forni crematori , ma penso che sia un sacrificio che la nostra democrazia può affrontare senza sentirsi impoverita .

Naturalmente questa legge , in quanto politica , non punisce certo chi incita all’odio di classe , ma non ha impedito , proprio in forza delle sentenze della magistratura , il sorgere di formazioni di quell’area ( che sono extraparlamentari a seguito dei pochi voti ottenuti in relazione alle soglie di sbarramento discutibilmente introdotte dalla legge elettorale vigente ) e non ha limitato lo scenario politico nazionale .

Analogamente , discriminare una persona per le sue tendenze sessuali è condotta ben diversa dall’esprimere opinioni contrarie al superamento degli istituti del matrimonio tradizionale , della famiglia tradizionale e dell’adozione tradizionale , nei quali , personalmente , credo in modo fermissimo e crederò sempre .

Per quale motivo non verrò mai condannato con sentenza passata in giudicato per alcun reato , a seguito di queste mie convinzioni , come di quelle che coincidono con l’affermazione della sacralità della Vita dal concepimento alla morte naturale ?

Perché l’incostituzionalità di una legge ordinaria ( che in tanti stiamo denunciando in questi giorni ) non è una sua caratteristica estetica che la rende più o meno gradevole o affascinante , ma è la condizione stessa nel nostro ordinamento per la sua perdurante applicabilità .

Dunque , se mai un PM , che pure come magistrato deve interpretare una norma tenendo presenti anzitutto i princìpi generali di tale ordinamento , a partire da quelli che discendono dalle disposizioni della nostra carta , rinviasse a giudizio un cittadino per il solo fatto di aver dichiarato la propria contrarietà al matrimonio tra persone dello stesso sesso , mai questo monstrum giuridico potrebbe superare contemporaneamente la pronuncia di incostituzionalità ( emessa dalla Corte Costituzionale , che verrebbe fatalmente investita della questione , in quanto determinante per la decisione e non certo manifestamente infondata , con sospensione del giudizio in corso ) nonché le sentenze di primo, secondo e terzo grado , travolgendo l’assennatezza e la competenza , soprattutto , di una Corte d’Appello , della Corte di Cassazione e della Consulta stessa .

Chiunque è in grado di comprendere che una dichiarazione di tale contenuto ( contrarietà al matrimonio tra persone dello stesso sesso ) integra una condotta ben diversa ( senza neppure considerare le ipotesi di violenza o di provocazione alla violenza ) dal compimento di un atto discriminatorio ( o dall’incitamento a commetterlo ) “ fondato sull’omofobia o transfobia “ ( come recita il testo normativo ) , quale quello di licenziare con tale argomentazione ( perché si è appreso essere omosessuale o transessuale ) una persona , o , con riferimento ad una semplice opinione non istigatoria , dall’asserzione che un determinato individuo non va considerato un essere umano a causa delle sue tendenze sessuali .

Certo , nella quotidianità vengono emesse sentenze che lasciano perplessi e che in astratto potrebbero essere avallate da una normativa come quella in questione , che ho già criticato radicalmente per il suo carattere ideologico e a sua volta discriminatorio .

Ma isolate decisioni con quell’assurdo contenuto sarebbero ben possibili anche oggi a prescindere da quella legge , penso ad una condanna per diffamazione .

In buona sostanza , è ben difficile che la Corte Costituzionale , investita del caso , non possa precisare in quei termini la corretta estensione della legge , come rientra nei suoi compiti ( cito come esempio le pronunce della medesima che hanno limitato la portata dell’apologia di reato , nel rispetto della libertà di manifestazione del pensiero ) .

E , in ogni caso , quella decisione di condanna non potrebbe mai superare il secondo e terzo grado di giudizio , così come avvenuto per le azioni giudiziarie che potevano essere ostative al sorgere di movimenti di estrema destra non palesemente razzisti .

In conclusione : condivido le obiezioni sostanziali di fondo sul contenuto della legge ( che io stesso ho sollevato da tempo ) , ma esprimo delle forti perplessità formali sull’opportunità che un’organizzazione che si definisce pro life ( e non tradizionalista o altro ) debba osteggiarla in prima linea , tanto più ricorrendo ad argomentazioni giuridiche infondate ( formulate in spregio ai princìpi generali del nostro ordinamento giuridico , oltreché alle risultanze storiche di questi anni ) sulla portata liberticida generale di quella normativa e tali da produrre effetti disincentivanti sull’impegno dei cattolici nelle battaglie a difesa della Vita .

Non abbiate paura , dunque , come disse qualcuno molto più illustre del sottoscritto , e combattete insieme a noi per la difesa dei più deboli , se possibile senza rintanarvi su posizioni ultraradicali e vagamente propagandistiche ( in quanto inconsistenti sul piano giuridico ) che tanto corrispondono all’immagine caricaturale che i nostri avversari “ abortisti “ vogliono rappresentare di noi , al fine di screditare e mortificare in radice ragioni che si fondano sui princìpi basilari di una qualsiasi società civile, di ogni tempo e luogo , e che si traducono nel riconoscere all’individuo il proprio diritto di nascere .

Pietro Guerini – Presidente nazionale NO194

Comments off

IL PARLAMENTO IRLANDESE CONTRO IL SUO POPOLO IN MATERIA DI ABORTO : ANALOGIE ATTUALI CON IL CASO ITALIANO E NECESSITA’ DI UN NUOVO REFERENDUM ABROGATIVO DELLA LEGGE 194

Il Parlamento irlandese ha approvato una legge che consente sì l’aborto solo nel caso in cui la madre sia in pericolo di vita a seguito della gravidanza ( e non sarebbe stata ammissibile in sé estensione a questo caso , visto l’art. 40 della costituzione di quel paese che tutela il diritto di nascita del concepito, con quella sola eccezione ) , ma anche quando c’è il rischio di suicidio della gestante .

Rischio di suicidio che dovrà essere verificato da una commissione di tre medici , pesantemente condizionati dall’astratta eventualità ( in concreto di pressoché impossibile attuazione , trovatemi una donna che si suicida perché incinta ) che ciò si verifichi e non certo disincentivati da una decisione abortista di fronte ai grossi interessi economici che ruotano attorno al drammatico fenomeno dell’interruzione volontaria di gravidanza .

Quale sarà mai la madre che , volendo abortire , non minaccerà il suicidio ?

L’Irlanda passa così dalla posizione di paese più avanzato sul piano della civiltà europea e mondiale ( visto il riconoscimento addirittura costituzionale del diritto alla nascita , in linea con le caratteristiche virtuose di uno straordinario popolo che sull’adesione a quei nobili princìpi generali ha fondato la propria identità e distinzione da un paese vicino particolarmente aggressivo ed in crisi morale che lo ha oppresso per secoli con sanguinosa colonizzazione , che perdura tuttora con l’indebita occupazione di una parte della propria terra ) all’ultimo posto in questa graduatoria , alla pari di diversi paesi europei settentrionali ed orientali .

Ferme restando le possibilità che il testo venga rinviato alla Corte Suprema , che , secondo diritto , lo dovrebbe bloccare per evidente violazione della pronuncia del 1992 di tale organismo , con cui fu stabilito senza aperture che il divieto di aborto sancito costituzionalmente incontrasse la sola eccezione che fosse reale e sostanziale il rischio per la Vita della partoriente , il che è chiaramente da escludersi nella fattispecie del suicidio evocata dal nuovo testo legislativo , e di un successivo referendum , sono evidentissime le analogie con l’attuale situazione italiana .

La classe parlamentare , per adeguarsi alle direttive degli organismi europei , che non hanno alcuna competenza in materia di aborto , essendo essa esclusiva dei singoli stati , recepisce le direttive comunitarie , che sono orientate verso princìpi rigorosamente laicisti e antireligiosi , anche quando tale recepimento sia generico , culturale e non sia per nulla obbligatorio .

Parlo di attuale situazione italiana , perché nel 1978 il nostro parlamento non ebbe certo bisogno di alcuna interferenza estera per approvare la 194 , che , come noto , ha introdotto l’aborto libero nei primi 90 giorni di gravidanza e pressoché libero successivamente .

Ma i tempi sono evidentemente cambiati , come dimostrato dal successo del nostro comitato , che registra oltre 18 000 adesioni nonostante abbia dovuto affrontare opposizioni e censure forti , anche da parte di sedicenti pro life , che rappresentano oggi poco più del 10% degli iscritti ad organizzazioni di area e che costituiscono , in realtà , la prima linea ( sconfitta dalla inesorabile legge dei numeri ) dell’abortismo nazionale , già per il solo fatto di opporsi alla nostra iniziativa referendaria , diretta ad abrogare quella legge .

Il marxismo che dominava il nostro paese oggi alberga solo nelle stanze del potere e della cultura , il popolo , sia pur subendo condizionamenti , tende a maturare la propria opinione in modo autonomo e senza eseguire supinamente le direttive dei partiti , si può lavorare su menti non indottrinate e più libere , possibilmente con argomentazioni razionali e non ispirate al fanatismo .

Chi ritiene nel nostro paese che con manifestazioni di piazza si possa modificare l’orientamento irreversibilmente abortista del parlamento rifletta , se riesce , sul caso estremo irlandese , in cui addirittura parlamentari eletti con il voto cattolico , che avevano garantito in campagna elettorale la fedeltà al princìpio della sacralità della Vita , abbiano tradito la volontà dei loro elettori .

La classe parlamentare è abortista , per i condizionamenti europei e , in Italia come in altri paesi diversi dall’Irlanda , per il timore di assumere posizioni a rischio di impopolarità , peraltro , assai poco diffuse in ambienti privilegiati come quelli dei nostri onorevoli e senatori .

Di qui l’unica via per abrogare le leggi abortiste , quella popolare da perseguire attraverso un referendum , proposto dal nostro comitato .

Non esiste antiabortismo che non sia abrogazionista , non esiste abrogazionismo che non sia referendario .

Una consultazione popolare in Irlanda ridicolizzerebbe quel voto parlamentare , facendo riflettere sul distacco tra paese reale ed istituzioni , con i loro compromessi , interessi e status , anche in quel paese .

Chiunque ritiene che non possa essere legittima la soppressione durante la gravidanza del nostro fratello più debole e indifeso ( se non nel caso di grave pericolo di vita della madre che porti a termine la gravidanza , in linea con l’art. 32 della nostra costituzione , che tutela il diritto alla salute di tutti i nati , anche quindi della gestante , e con l’art. 54 c.p. , che già ammetteva l’aborto in quelle condizioni prima del 1978 e , buon ultimo , con la posizione ufficiale della Chiesa , a partire persino da Pio IX ) aderisca al nostro comitato attraverso il sito www.no194.org , contro gli abortisti ed i loro collaborazionisti .

Pietro Guerini–Presidente nazionale comitato NO194 (www.no194.org)

THE IRISH PARLIAMENT AGAINST HIS PEOPLE ON ABORTION: SIMILARITIES WITH PRESENT THE ITALIAN AND NEED FOR A NEW REFERENDUM REPEAL LAW 194

The Irish Parliament has passed a bill that allows Yes abortion only if the mother is in danger of life as a result of pregnancy (and would not have been admissible in this case extension, having regard to article 40 of the Constitution of that country protecting the birthright of conceived, with the sole exception), but also when there is a suicide risk for pregnant women.

Suicide risk that must be verified by a Committee of three doctors, heavily influenced by the abstract possibility (of almost impossible in practice implementation, Dilip a woman who commits suicide because pregnant) this happening and certainly not inclined to be an abortionist decision in front of big business interests that revolve around the dramatic phenomenon of voluntary termination of pregnancy.

Which will never be the mother who, wanting to have an abortion, do not threaten suicide?

The Ireland passes so the position of the most advanced country in terms of European and world civilization (seen even constitutional recognition of the right to birth, in line with the virtuous characteristics of an extraordinary people that membership to the noble ones general principles he established his own identity and distinction from a neighboring country especially aggressive and moral crisis that has oppressed for centuries with bloody colonization that still lingers with the occupation of a part of their land) in last place in this ranking, like several northern and Eastern European countries.

Without prejudice to the possibility that the text be referred to the Supreme Court, which, according to law, should block for obvious violations of the 1992 decision of that body, which was established without openings that the prohibition of abortion sanctioned constitutionally met except it was real and substantial risk to the life of the pregnant woman, which is clearly excluded in case of suicide evoked by the new legislative text , and a subsequent referendum are very evident analogies with the current situation.

The class member, in order to comply with directives of European organisations, which have no competence on the subject of abortion, since it exclusively of individual States, implementing Community directives, which are oriented towards strictly secularist principles and anti-religious, even when such transposition is generic, and is not at all required.

I talk about the Italian situation, because in 1978 Parliament certainly did not need any foreign interference to endorse 194, which, as noted, has introduced free abortion during the first 90 days of pregnancy and virtually free.

But times have clearly changed, as evidenced by the success of our Committee, which registers more than 18000 members despite having faced strong opposition and complaints, even by self-styled pro life, which today represent just over 10% of the members area and organizations which constitute, in fact, the first line (defeated by the inexorable law of numbers) of national abortismo already, for the mere fact of opposing the referendum, conducted our initiative to repeal that law.

Marxism which dominated our country today is only in rooms of power and culture, the people, even with constraints, tends to ripen their views independently and without run passively party directives, you can work on non-indoctrinated minds and more free, possibly with rational arguments and not inspired by fanaticism.

Those who believe in our country that street demonstrations might reorient abortionist reflects Parliament’s irreversibly, if it succeeds, the extreme case, where even elected MPs with the Catholic vote, which had guaranteed election campaign held loyalty of sacredness of life, have betrayed the will of their constituents.

The class is abortionist, parliamentary for European influences, and in Italy as in other countries other than Ireland, for fear of taking positions at the risk of unpopularity, Furthermore, very little spread in privileged environments such as those of our ladies and senators.

Hence the only way to repeal abortion laws, to be pursued through a popular referendum, proposed by our Committee.

There is antiabortismo that is abrogazionista, there is abrogazionismo which is not legal Secretary.

A referendum in Ireland would make a mockery of the parliamentary vote, reflect on the separation between the real country and institutions, with their compromise, interests and status, even in that country.

Anyone who believes that it cannot be legitimate the suppression during pregnancy of our weaker brother and helpless (except in case of grave danger to the mother’s life leading to end the pregnancy, in line with article 32 of the Constitution, which protects the right to health of all births, even then of the pregnant woman, and with article 54 of the criminal code that allowed abortion in those conditions before 1978 and, not least, with the official position of the Church, starting even from Pius IX) adhere to our Committee through the www.no194.org  site, against abortionists and their collaborators.

Lawyer Peter Guerini – National President NO194 Committee – Italy ( www.no194.org )

First pro life Italian organization with over 85% of the members of the pro life area

Comments off