Sta nascendo in queste ore il governo più decentrato a sinistra della storia della nostra repubblica, caratterizzato dall’unico collante anti-salviniano e finalizzato ad evitare che la maggioranza di segno opposto sovranista ed anti-immigrazionista emersa dalle elezioni europee del 26 maggio possa tradursi in un esecutivo corrispondente all’esito di una nuova consultazione politica anticipata.
Era la prospettiva politica che paventavo il 4-3-18, il giorno prima delle ultime elezioni legislative, e che si è configurata come uno spettro ai miei occhi il giorno in cui incredulo ho appreso dalla viva voce del leader della Lega (artefice di un’incredibile crescita di consensi del suo partito) che egli intendeva aprire una crisi di governo, confidando, sue parole, nella volontà del Capo dello Stato di sciogliere le camere secondo i suoi auspici, contro gli interessi dei singoli parlamentari e di tutte le forze politiche, rigenerate miracolosamente e compattate a seguito della sua mossa, al punto che 5 Stelle, Pd, Leu e forse persino i boniniani di Più Europa hanno ora scoperto di avere profonde analogie tra di loro.
La compagine che s’appresta a governarci rappresenta una miscela esplosiva soprattutto per ciò che ci riguarda più direttamente.
Se sotto il profilo sovranista ed anti-immigrazionista il nuovo esecutivo potrebbe, infatti, essere in parte condizionato dal timore di pagare pesantemente alle prossime consultazioni una linea di segno radicalmente opposto, i governativi ben difficilmente avranno riguardi di sorta nel macellare sul piano legislativo ciò che rimane dei nostri valori sui temi della Vita, della famiglia, dell’educazione e dell’identità religiosa nazionale, anche perché buona parte del mondo cattolico, pure in ambito ecclesiastico, non è in grado di comprendere o condividere la gravità dello scenario che si prospetta, ma anzi esulta cattocomunisticamente in queste ore per la sconfitta autoinflittasi da colui che ai propri occhi appare da tempo come un demone, a nulla essendo valsi i tentativi esperiti per porvi rimedio riaprendo in extremis una nuova trattativa con i pentastellati, parallela a quella intrapresa da quest’ultimi con il Pd.
Vi esorto vivamente, quindi, a scendere in piazza con noi a Verona sabato 14 settembre 2019 ed a partecipare al nostro corteo, con ritrovo alle ore 15 da piazzale stazione Porta Nuova, per esprimere un segnale forte e perentorio di opposizione al nascente esecutivo, difendere la sovranità popolare democratica contro il palazzo e le sue logiche, manifestare il forte dissenso preventivo del mondo cattolico verso la linea ultralaicista implicita nel governo giallorosso e promuovere in modo ancor più fermo l’abrogazione referendaria della 194, che rappresenta la battaglia storica e fondamentale a difesa della nostra civiltà nonché l’obiettivo per il quale ci siamo costituiti.
Un evento che replicheremo sabato 12-10 a Milano, con partenza alle ore 15 da piazzale Cadorna.
E’ giunto più che mai il momento di rendere visibile la nostra protesta, chi sta a casa ha torto.
Vi aspetto, da tutto il paese.
Avv. Pietro Guerini-Presidente nazionale Comitato NO194 ed omonima associazione
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