9 ORE NAZIONALE DI PREGHIERA CONTRO L’ABORTO E PER IL REFERENDUM ABROGATIVO DELLA LEGGE 194

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L’APARTITICITA’ DEL COMITATO NO194 E IL RIGETTO DI OGNI TENTATIVO DI STRUMENTALIZZAZIONE

Come noto, il fine unico del nostro comitato è rappresentato dall’abrogazione referendaria della legge 194.

La nostra iniziativa, quindi, è rivolta a chiunque condivida tale fine, esplicitato nel nostro manifesto pubblicato sul sito www.no194.org, attraverso il quale ci si può iscrivere al nostro comitato, ed esposto in dettaglio nel discorso che ho tenuto in apertura del nostro corteo del 11-4-15 a Milano, riprodotto in corrispondenza del link sottostante:

https://www.youtube.com/watch?v=uRl9LozTCO0

E’, peraltro, evidente che l’analisi delle forze che possono o meno aderire, in modo diretto o incidentale, a tale iniziativa e l’assoluto rigetto da parte nostra di ogni pregiudiziale partitica, che ci renderebbe condizionati dal mondo politico e dai suoi veti, più o meno democratici, può costituire il pretesto per strumentalizzare politicamente in senso negativo il comitato.

Ed è altrettanto evidente, che ferma restando l’assoluta apartiticità di quest’ultimo, che non riceve ordini da alcuna formazione e non applica tali pregiudiziali, il problema può sorgere con riferimento alla posizione dello scrivente, che ne è di fatto l’unico fondatore ed il presidente, potendomi essere attribuite determinate posizioni, per poi trasferirle con intuibili finalità sul comitato stesso.

Dopo attenta riflessione ed al fine di sollevare da ogni tensione la nostra organizzazione, quindi, mi trovo costretto a chiarire una volta per tutte quale sia la mia collocazione, senza che ciò implichi alcuna condivisione di essa e degli ideali che ne discendono da parte di uno solo degli iscritti al nostro comitato, che deve ritenersi unito esclusivamente nel fine abrogazionista e referendario.

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La mia posizione è semplicemente quella di un cattolico, consapevole dell’esistenza dell’enciclica “Evangelium Vitae”, pubblicata da Papa Giovanni Paolo II, Santo dal 28-5-2014 e in quanto tale tutt’altro che scomunicato, che fa obbligo al cattolico al punto 73 di operare contro la legalizzazione dell’aborto volontario, esperendo ogni possibile iniziativa lecita in tal senso.

Tale posizione non può che essere radicalmente anticomunista, se è vero che il primo paese che ha legalizzato l’aborto volontario è stato l’Unione Sovietica nel 1921, contaminando come un tumore lo stato liberale in contraddizione con i suoi princìpi di fondo, e se è vero che coerentemente il PCI ha votato la legge 194 nel 1978 ed ha sostenuto attingendo dagli abbondanti finanziamenti provenienti dalla propria madrepatria politica, che aveva i missili puntati sulle nostre teste, la campagna referendaria per il no all’abrogazione della legge nel 1981, invitando caldamente i propri elettori a votare in tal senso.

Qualcuno vorrebbe che sul comitato si piantasse la bandierina dell’antifascismo, inteso tra l’altro estensivamente come anti-destrismo, ma il passaggio non è altrettanto automatico, per quanto quella cultura non sia priva di elementi neopagani.

Sul piano storico e oggettivo, nessuna dittatura fascista ha mai legalizzato l’aborto volontario (né in Italia, né in Spagna, né in Cile, né altrove), il MSI ha votato contro la 194 nel 1978 in parlamento ed ha invitato nel 1981 i propri elettori a esprimersi per l’abrogazione della legge.

Mi considero un cattolico liberale (secondo l’accezione non laica e laicista che a quest’ultimo termine si può attribuire), che ritiene sacro il rispetto dei valori cattolici, della libertà religiosa, economica e politica, contrario ad ogni dittatura e l’anticomunismo radicale è conseguenza naturale proprio dell’essere un cattolico consapevole degli eventi che hanno caratterizzato la storia.

La libertà religiosa, infatti, al pari di quella economica, è stata negata e combattuta da dittature di quel segno politico e non da quelle di diversa ispirazione.

La persecuzione omicida di sacerdoti e suore e la distruzione di luoghi di culto sono state scientificamente praticate dalle squadracce rosse in Italia nel primo e secondo dopoguerra come in tutte le dittature comuniste, mentre gli assai rari comportamenti analoghi imputabili al regime fascista (che ha il merito con il concordato del 1929 di aver dissolto il clima tesissimo tra Stato e Chiesa che durava dal 1861, appena attenuato dal Patto Gentiloni del 1913) sono stati osservati in pregiudizio della libertà politica e non religiosa degli appartenenti al clero ed alle associazioni di area.

Ferma restando la deprecabile e grave comune negazione della libertà politica, che peraltro in democrazia dovrebbe riconoscersi a tutti, senza censure o demonizzazioni ostative alla libera divulgazione del pensiero, in un regime fascista, a differenza di quanto avviene nel vigore di un regime comunista, si è potuto liberamente professare la propria fede e celebrarla in luoghi di culto, così come essere proprietari di fabbricati o terreni, intraprendere professioni di lavoro autonomo, come artigiano, commerciante, imprenditore, professionista.

La dottrina fascista non è anzitutto anticomunista, Mussolini tuonava non contro Stalin ma contro “le democrazie plutocratiche e reazionarie dell’occidente”, il governo sovietico è stato riconosciuto sul piano diplomatico per primo al mondo dal governo fascista italiano:

http://www.uilpadirigentiministeriali.com/attachments/article/2167/I%20rapporti%20italo.pdf

Ancora oggi i bersagli preferiti della destra radicale nazionale sono gli USA, il capitalismo e alcuni princìpi del pensiero liberale.

Al contrario, è il nostro essere cattolici, dal mio punto di vista, che ci impone una netta presa di posizione anticomunista, in quanto significativamente quel regime e quella cultura hanno rappresentato e rappresentano ancora oggi la nostra controparte più aggressiva e militante.

Così come, a mio avviso, il nostro essere cattolici ci impone un forte debito di riconoscenza proprio nei confronti degli Stati Uniti d’America, posizione che nessun neofascista nostrano potrebbe condividere, che rappresentano tra l’altro e secondo dati recentissimi il paese più cristiano e più praticante nel mondo:

http://www.fattisentire.org/modules.php?name=News&file=article&sid=287

E’ grazie all’intervento alleato che si è scongiurata la sostituzione di una dittatura feroce come quella nazista con una addirittura e se possibile peggiore (in quanto totalmente liberticida, responsabile ad oggi di oltre 120 milioni di morti e ben più duratura), non essendo credibile che un’organizzazione al 90% stalinista (ricordo che il PCI ancora nel 1956 si dichiarò a favore dell’invasione sovietica dell’Ungheria) volesse e potesse (visti i rapporti interni di forza) introdurre la democrazia nel nostro paese, analisi del resto dimostrata e documentata in modo inoppugnabile dallo storico di sinistra Gianpaolo Pansa.

Ed è solo grazie all’impegno americano che è stata arrestata e sconfitta la diffusione nel mondo dell’ateismo di stato marxista e che si può contrastare anche militarmente il fondamentalismo del pari militare anticristiano di altre confessioni che tanti stermini hanno causato e causano ai danni di nostri fratelli di fede.

Con Reagan alla presidenza l’ISIS non sarebbe mai nato.

Essere aperti alla collaborazione con tutti coloro che condividono il nostro unico obiettivo non significa condividere “in toto” i loro ideali.

Se poi in Piazza Cordusio a Milano e altrove veniamo contestati da persone che cantano “Bella ciao“ con il pugnetto alzato orgogliosi della paternità sovietica della 194 non posso farci nulla, il cattolico antiabortista nostalgico dell’essere anzitutto antifascista se ne faccia una ragione e, magari, tragga da ciò un motivo di riflessione:

http://www.mi-lorenteggio.com/news/36020

D’altro canto, il non schierarci come comitato su ciò che prescinde dal tema dell’aborto, e quindi anche sulle vicende della guerra civile italiana, ci permette di combattere realmente solo per la tutela della Vita e di non dover giustificare crimini contrastanti con tale tutela come quelli di cui si sono macchiate entrambe le parti, e sottolineo entrambe, allego sotto a mero titolo di esempio e per i meno disincantati la vicenda relativa alla 13nne Giuseppina Ghersi:

http://www.piacenzanight.com/sezione-notizie-articolo.asp?cod=0016278

Così come non posso farci nulla se certi cosiddetti “cattolici democratici” preferiscono lavarsi le mani da novelli Ponzio Pilato di fronte allo sterminio degli innocenti ed alla nostra battaglia finalizzata a far acquisire a queste condotte carattere di reato, esibendosi in analisi spesso supponenti tese a giustificare il loro indifferente atteggiamento.

Analisi, in realtà, che trasudano non solo di superficialità ma non di rado di ignoranza cristallina, smentite dalla storia stessa (ad esempio, l’inammissibilità del referendum e gli effetti peggiorativi sulle legge di una sconfitta, circostanze già escluse dalla conoscenza della consultazione del 1981 e dalle vicende successive ad essa, la 194 è immutata dal 1978).

Noi dobbiamo combattere con chi ci aiuta, nessuno escluso, con lealtà e gratitudine, i supponentini ed i pavidi non ci servono.

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato NO194 e omonima associazione

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IL CORTEO DEL COMITATO NO194 DEL 11-4-15: DALLA BATTAGLIA FONDAMENTALE PER LA NOSTRA CIVILTA’ UN INVITO AI CATTOLICI A REAGIRE AL LORO STERMINIO CULTURALE

Si è svolto sabato 11-4-15 a Milano e Caserta il nostro terzo corteo nazionale, finalizzato a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla nostra iniziativa referendaria per l’abrogazione della legge 194, a cui si può aderire tramite il sito www.no194.org .

Il discorso introduttivo dell’evento milanese è riportato nel seguente link:

https://www.youtube.com/watch?v=uRl9LozTCO0&app=desktop

La cronaca della manifestazione campana è riferita nell’articolo sottostante:

http://www.caserta24ore.it/11042015/caserta-al-corteo-per-la-vita-contro-laborto-il-vescovo-mons-angelo-spinillo/#more-48181

Il corteo era aperto a coloro che condividono tre concetti di fondo: che l’aborto è la soppressione di un individuo e non di un grumo di cellule, che l’interruzione volontaria di gravidanza non deve essere legalizzata e che l’abrogazione della legge abortista 194 può avvenire solo per via referendaria.

Sul secondo e terzo passaggio sorgono tutte le divisioni del pro life italiano, divisioni che si fondano su differenze molto nette e sostanziali e non su dettagli secondari e trascurabili, come non riescono a comprendere tutti coloro che straparlano di praticabile unità del pro life nazionale, al limite solo fittiziamente configurabile sotto forma di comune presenza in manifestazioni demagogiche, generiche e prive di obiettivi concreti, nelle quali non a caso sono del tutto assenti contestazioni.

Se volete avere un esempio di una persona che non potrebbe mai aderire al comitato no194 per carenza del terzo requisito, leggete il seguente articolo scritto da un pro life sul nostro corteo , per il quale l’istituto del referendum non esiste , ma solo il parlamento, e che partendo da questo incredibile presupposto fa pure il professorino : http://www.lanuovabq.it/it/articoli-aborto-e-kill-pill-tra-testimonianze-e-nuovi-paradossi-12351.htm .

Non siamo generosi senza cervello, è vero siamo generosi ma il cervello lo usiamo meglio e più di altri.

L’indicato fine, la divulgazione della nostra iniziativa, è stato pienamente raggiunto, come dimostrano le decine (personalmente ne ho isolati una cinquantina) di articoli sull’evento pubblicati sul web da tutti i siti, anche di quotidiani prestigiosi, si vedano tra i tantissimi:

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_aprile_11/cordusio-tensione-sentinelli-no-194-sfiorato-scontro-60d9c146-e06f-11e4-b0b6-cf60ff032a1c.shtm

http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/04/11/news/milano_momenti_di_tensione_per_il_doppio_corteo_pro_e_contro_l_aborto_la_polizia_impedisce_il_contatto-111710523/

http://www.ilgiorno.it/milano/corteo-no-aborto-1.842275

A dimostrazione del fatto che non fosse la nostra una manifestazione demagogica e insignificante, abbiamo avuto eterogenee contestazioni, alcune comprensibili, altre meno, sotto documentate:

http://www.mi-lorenteggio.com/news/36020

Erano certamente comprensibili le manifestazioni contrarie di coloro che si riconoscono esplicitamente in una tradizione comunista (a partire da Rifondazione, ma non solo), se è vero che il primo paese nel quale l’aborto volontario è stato legalizzato è l’Unione Sovietica nel 1921, manifestazioni del resto ufficialmente preannunciate, come si può notare sotto:

http://www.rifondazionemilano.org/nws/mobilitazione-in-difesa-della-legge-194/

http://proletaricomunisti.blogspot.it/2015/04/pc-12-aprile-contro-la-marcia-dei-no.html

Una presenza estesa a coloro che sono nati dal vecchio Pci, anche se oggi governano il paese applicando princìpi berlusconiani, per quanto una parte consistente dei propri elettori non ne sia consapevole:

http://www.radiolombardia.it/rl/news.do?id=58045

Assai meno comprensibili sul piano razionale le proteste di organizzazioni vicine agli ambienti omosessuali, si veda:

https://www.facebook.com/events/1514539142127374

Infatti se un omosessuale ed una lesbica sono veramente tali non possono fare o far fare dei figli, quindi non possono essere protagonisti di un evento abortivo.

Queste prese di posizione rischiano, con effetti presumo controproducenti per gli interessati, di avvalorare la tesi secondo cui costoro semplicemente detestano i bambini, come forse si potrebbe desumere dal loro impegno diretto ad indottrinarli con programmi scolastici “ad hoc” fin dalla più tenera età per convincerli che ciascuno può scegliere “ad libitum” i suoi orientamenti, in spregio alle proprie tendenze fisiologiche, che dovrebbero viceversa essere rispettate, in quanto innate.

A prescindere da ciò, a mio avviso, fermo restando il rigetto di ogni forma di violenza, se non riconducibile alla legittima difesa, riconosciuta per legge a tutti, queste contestazioni vanno affrontate guardando in faccia i loro autori e non rimanendo silenti, immobili, con la testa bassa e inverosimilmente concentrati su altro anche a fronte di insulti, sputi e aggressioni.

Noi non dobbiamo vergognarci di nulla poiché esercitiamo il diritto di manifestare le nostre opinioni, che, per giunta e nel merito, sono dirette ad affermare l’ulteriore diritto di nascere, basilare per la Vita di ciascuno.

Se continueremo ad annullarci, anche con deboli ed intimoriti atteggiamenti, di fronte alle nostre aggressive controparti subiremo uno sterminio culturale e legislativo ben peggiore rispetto a quello fisico che i cristiani stanno pagando per la loro fede in alcune parti del pianeta, in quanto non frutto di una soccombenza locale ed occasionale, ma progressiva, irreversibile e generalizzata.

Coloro che condividono la nostra battaglia per la difesa della Vita nascente, abrogazionista e referendaria, si uniscano a noi orgogliosi delle proprie idee in occasione delle nostre prossime manifestazioni, a partire dalle 9 ore regionali di preghiera all’esterno degli ospedali indicati sul sito il primo sabato dei mesi dispari, dalla 9 ore nazionale del 13-6-2015 , ore 9-18 , di fronte all’ospedale Maggiore di Bologna e in vista dei prossimi cortei di Milano e Caserta del 10-10-2015 , ore 15 , con partenza sempre e rispettivamente da piazzale Cadorna e piazza Vanvitelli .

Ogni partecipante sarà considerato uno di noi, essendo vani e degni di ilarità tutti i tentativi di indurci a rinnegare parte dei nostri sostenitori con argomentazioni non riconducibili al loro comportamento, poiché per il nostro comitato la lealtà e la riconoscenza sono due valori intangibili.

 

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato NO194 e omonima associazione

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IL CORTEO NAZIONALE DEL COMITATO NO194 PER L’ABROGAZIONE REFERENDARIA DELLA LEGGE 194 ( MILANO E CASERTA , 11-4-2015 )

Ricordo che sabato 11-4-2015 si svolgerà a Milano , dalle ore 15 alle ore 18 , il nostro terzo corteo nazionale , che percorrerà il pieno centro della città meneghina , con partenza da piazzale Cadorna ( stazione di metropolitana , linee 1 e 2 ) ed arrivo in piazza Medaglie d‘Oro , seguendo il consueto percorso foro Buonaparte , largo Cairoli, via Cusani , via Broletto , piazza Cordusio, via Orefici , via Mazzini ( a lambire Piazza Duomo ) , piazza Missori , corso di Porta Romana ( stazione di metropolitana , linea 3 ) .

In contemporanea si terrà la nostra analoga manifestazione a Caserta , con partenza da piazza Vanvitelli , nei pressi dell’arcivescovado , ed arrivo davanti alla Reggia .

Il titolo del doppio corteo è ”NO194 per l’abrogazione referendaria della legge 194” ( il volantino è scaricabile dal nostro sito www.no194.org , dopo aver cliccato su “ Corteo , 9 ore “ etc ) .

Una manifestazione dinamica che si affianca alla 9 ore nazionale di preghiera che si svolgerà a Bologna il 13-6-2015 , di fronte all’entrata dell’Ospedale Maggiore , e agli altri sit-in mensili che caratterizzano la nostra attività , dalle 9 ore di preghiera su base regionale all’esterno degli ospedali il primo sabato dei mesi dispari , alle adorazioni eucaristiche il primo sabato dei mesi pari (si vedano le sedi sempre su www.no194.org).

Eventi che , come il nostro comitato , hanno una matrice ben precisa , in vista di un fine non certo agevole, per quanto ben più praticabile in base alla riforma dell’istituto del referendum, ma concreto e rispetto al quale essi debbono considerarsi strumentali : l’abrogazione della 194 per via referendaria .

Stante l’assoluta monotematicità del corteo ( e del comitato no194 ) , qualsiasi considerazione che durante esso possa essere espressa da un nostro partecipante su altra materia deve sin d’ora ritenersi formulata a titolo del tutto personale ed estranea al comitato ed al contenuto dell’evento .

Al fine, quindi e in particolare, di evitare l’insalata russa di argomenti che i media cercano di ricollegare alle nostre iniziative (onde bollarci come talebani cattolici , omofobi, razzisti o collocarci politicamente) , s’invitano i partecipanti ad astenersi da dichiarazioni che esulino dal nostro obiettivo (abrogare la 194 mediante referendum) .

Per ragioni analoghe , si chiede ai presenti di invitare i rappresentanti dei media per ogni considerazione tecnica a rivolgersi al sottoscritto .

Le nuove adesioni che abbiamo già ricevuto al corteo di sabato 11-4-15 sono riconducibili , in particolare , a due tipologie di soggetti .

La prima è rappresentata da coloro che hanno ben compreso la natura demagogica e gattopardesca di altre pur ben partecipate manifestazioni analoghe , con le quali si invoca propagandisticamente l’abrogazione della 194 , ma per vie inattuabili , quale quella parlamentare , che si vorrebbe inverosimilmente attivare attraverso cortei che , nonostante l’ultratrentennale totale assenza di deputati e senatori abrogazionisti , dovrebbero convertire la maggioranza dei componenti delle due camere !

Componenti sempre più orientati , viceversa , ad adeguarsi ( soprattutto sulle tematiche eticamente sensibili ) all’orientamento dei loro colleghi che operano presso le istituzioni comunitarie e che anche in questi giorni hanno affermato il diritto delle donne ad un agevole accesso a contraccezione ed aborto , sia pur fatta salva la competenza a decidere sul c.d. diritto di aborto da parte dei singoli stati ( cfr  http://www.corriere.it/politica/15_marzo_10/aborto-va-garantito-donne-parlamento-europeo-dice-si-83b56a3a-c724-11e4-ace1-14c9e44d41cb.shtml  ) .

Chiunque è in possesso di una conoscenza più che rudimentale della politica nazionale è perfettamente in grado di comprendere che se la 194 verrà riformata dal potere legislativo sarà solo per comprimere l’obiezione di coscienza .

La seconda tipologia di neo-partecipanti è costituita da coloro che hanno aderito a formazioni appartenenti all’infinita galassia di micro-organizzazioni pro-life , fondate e dirette non di rado da generali incapaci di crearsi un seguito numericamente superiore a quello di una bocciofila di paese , ma spesso inaciditi verso chi , a differenza di loro , ha costituito entità consistenti ed agguerriti nel tentativo di distinguersi in qualche modo , tra tesi strampalate, solita pioggia di inutilissime petizioni con cui tediano i naviganti del web , contattati nei casi estremi anche a casa per posta cartacea , conferenze con un pubblico numericamente inferiore a quello dei relatori .

Dalle argomentazioni degli appartenenti a questa seconda tipologia si coglie l’esigenza di aderire ad una realtà che superi l’atomizzazione dell’area (realtà nel caso del nostro comitato caratterizzata da ben oltre 20.000 aderenti , da più di 3.000 attivisti disponibili ad impegnarsi nella raccolta ufficiale delle firme e da oltre un migliaio di partecipanti ai nostri eventi) e che operi in vista di un obiettivo concreto , quello referendario .

Una realtà organizzata e contrastante con il cattocomunismo che monopolizza il pensiero cattolico ( o presunto tale ) presso la cultura ed i media dominanti , gli ambienti parlamentari e certi settori deviati del clero .

In generale ed a prescindere dai neo-partecipanti al corteo , in questa nostra battaglia, nella quale occorre impegnarsi da subito stante l’attualità e la drammaticità del fenomeno, testimoniata dalla soppressione di 6 milioni di concepiti dal 1978 ad oggi, secondo i dati ministeriali ufficiali , ci avvaliamo del sostegno di diverse componenti della società civile :

-dell’uomo di Chiesa che s’ispira a Don Camillo e non a Don Abbondio , quindi che concepisce l’istituzione ecclesiastica come mezzo e non come fine rispetto agli ideali di fondo che caratterizzano la dottrina cattolica , la quale ultima considera l’aborto volontario non come un problema privato , equiparabile all’adulterio , ma di rilevanza pubblica ;

-del cattolico che conosce l’ “Evangelium vitae“ e lotta in coerenza con tale enciclica , consapevole che il cosiddetto cattolico “ adulto “ è in realtà adultero verso valori indisponibili come quello della sacralità della Vita ;

-dell’ateo che , al pari di Pierpaolo Pasolini prima dell’entrata in vigore della 194 , avvenuta 3 anni dopo il suo decesso , e Oriana Fallaci , ritiene inaccettabile che possa essere legalizzata la soppressione di altro essere umano durante la gravidanza .

Delle due l’una : o si è pro choice o si è abrogazionisti e noi abbiamo effettuato una scelta precisa in quest’ultima direzione dal momento della nostra stessa costituzione .

Iscrivetevi al nostro comitato  tramite il sito www.no194.org e partecipate al duplice corteo di Milano e Caserta del 11-4-15 .

Vi ringrazio per l’attenzione .

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato no194 e omonima associazione

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LA 9 ORE REGIONALE BIMESTRALE DI PREGHIERA PER LA VITA DI NO194 DI SABATO 7 MARZO 2015 PER L’ABROGAZIONE REFERENDARIA DELLA L. 194 , IN ATTESA DEL CORTEO NAZIONALE DI MILANO E CASERTA DEL 11 APRILE 2015 E DELLA 9 ORE NAZIONALE DI BOLOGNA DEL 13 GIUGNO 2015

Sabato 7-3-2015 , come ogni primo sabato di mese dispari , si svolgerà dalle ore 9 alle 18 la nostra 9 ore di preghiera , estesa su base regionale parallelamente alla capillare diffusione del nostro comitato .

In particolare , la 9 ore si terrà nei seguenti luoghi e all’esterno delle strutture sanitarie sottostanti :

Aosta ( Beauregard , via Vaccari 5 )

Torino ( S. Anna , via Ventimiglia 3 )

Genova ( S. Martino , viale Benedetto XV , via De Toni , sabato 14-3 )     

Milano ( Niguarda , piazza Ospedale Maggiore 3 )

Vicenza ( S. Bortolo , via Rodolfi 37 )

Trieste ( Burlo Garofolo , via Istria 65 )

Piacenza ( Guglielmo da Saliceto , via Taverna 49  )

Ravenna ( S. Maria delle Croci , viale Randi 5 )              

Firenze ( A. O. Careggi , largo Brambilla 3 )

Perugia ( S. Maria della Misericordia detto “ Silvestrini “ , loc. S. Andrea delle Fratte )

Ancona ( Salesi , via Corridoni 11 )

Teramo ( Mazzini , piazza Italia 1 )                                     

Caserta ( S. Anna , via Roma 124 )

Foggia ( Riuniti , via Luigi Pinto 1 )

Cosenza ( Annunziata , via Migliori 5 )

Catania ( Garibaldi-Nesima , via Palermo 636 )                                  

Il tutto in vista del nostro terzo corteo nazionale , che sabato 11-4-2015 si terrà a Milano ed a Caserta dalle ore 15 , con rispettive partenze da piazzale Cadorna e piazza Vanvitelli .

Non solo , ma la 9 ore avrà , a partire da sabato 13-6-2015 a Bologna , una sua versione nazionale , davanti all’ospedale Maggiore sempre dalle ore 9 alle 18 .

Eventi , questi , che dimostrano la continua crescita del nostro comitato e con i quali intendiamo , ad un tempo , commemorare 6 milioni di vittime dell’aborto volontario legalizzato e promuovere la nostra iniziativa referendaria , diretta all’abrogazione della legge 194 che ha attuato tale legalizzazione .

Iniziativa che ha ottenuto a suo tempo il parere favorevole della CEI , riportato sul nostro sito , e che ha necessariamente presupposto la creazione di un organismo apposito , in assenza dell’apporto ( presente in tutte le consultazioni analoghe svoltesi nel nostro paese ) dei partiti politici , delle loro strutture , dei loro media e della loro imponente disponibilità economica .

Invito tutti ad aderire al comitato NO194 tramite il nostro sito www.no194.org .

Un comitato che non divide , in quanto non si è originato da una scissione con altre organizzazioni , non promuove obiettivi o ideali falsamente antiabortisti , è composto da oltre 20.000 aderenti e migliaia di militanti , ma unisce .

Pietro Guerini–Presidente nazionale comitato NO194 e associazione NO194

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