Archive for Maggio, 2014

DALLE ELEZIONI EUROPEE 2014 L’ENNESIMA CONFERMA : SOLO CON UN REFERENDUM SI PUO’ ABROGARE LA LEGGE 194

Lo scorso anno a Roma un tipo piccoletto e simpatico , editorialista di un sito di area , strettamente legato ad una piccola organizzazione ritenuta cattolico-tradizionalista , mi spiegò i motivi per i quali la sua testata ci censurava sistematicamente , se non per dare spazio ad articoli critici nei confronti di NO194 : “ E’ una linea editoriale ben precisa , anche noi siamo per l’abrogazione della 194 , ma pensiamo che essa si possa ottenere non tramite referendum , ma per effetto di un’azione parlamentare conseguente alla pressione esercitata sulle camere dalle marce “ .

Obiettai che in oltre un trentennio dopo il referendum del 1981 non fosse stato depositato un solo disegno di legge a riforma di quel testo , ma la risposta fu espressa in termini ottimistici per il futuro .

Le recenti elezioni europee non sembrano avallare questo ottimismo .

Al primo posto con il 41% dei voti abbiamo un partito discendente dal vecchio Pci che ha sistematicamente votato nel parlamento europeo nella legislatura precedente contro la famiglia e la vita , secondo le generiche definizioni fornite dagli osservatori cattolico-moderati .

A seguire , con il 21% dei consensi , si è piazzata una formazione politica fondata da un estremista di sinistra ( che negli ultimi giorni di campagna elettorale ha espressamente e platealmente inneggiato a Marx , Stalin e Berlinguer ed ha definito il comunismo come una valida ideologia applicata male ) ed i cui parlamentari nazionali hanno sostenuto posizioni ultralaiciste in quest’anno di legislatura , condite da plateali effusioni in aula tra persone dello stesso sesso .

La soglia di sbarramento del 4% è stata anche superata da un cartello , che ha sostenuto il greco Tsipras , composto da Rifondazione comunista , Comunisti italiani e altre forze analoghe .

Nel complesso i 2/3 dei voti sono stati conseguiti da formazioni di ideologica e robusta matrice laicista ( ricordo che il primo paese a legalizzare l’aborto nel mondo è stata significativamente l’Urss nel 1921 e che la 194 è stata ed è un dogma culturale di quell’area politica ) .

Ma se guardiamo lo scenario rimanente , la situazione non è certo entusiasmante .

La metà dei consensi residui , infatti , è stata conseguita da una forza politica che ha impostato la propria campagna elettorale su un mito del neocomunismo , il fanatismo animalista, che , inserito in quell’ambito culturale , rivendica il diritto di vivisezionare un essere umano ( il cuore di un concepito batte già il diciottesimo giorno di gravidanza ) e sostiene la sacralità del cane , che dovrebbe dominare condomìni , locali pubblici e ospedali a scapito della tranquillità di anziani ed ammalati e di ogni norma più elementare di igiene .

Un nuovo ordine di valori fondato sulla più classica delle bestemmie e che nulla ha a che vedere con un lodevole e sano amore per gli animali .

Un partito che ha anche candidato nelle proprie fila il campione televisivo dell’ateismo radicale e dell’anticlericalismo , Alessandro Cecchi Paone ( si veda per tutti il seguente dibattito : http://www.youtube.com/watch?v=jNgmMyUBwtE ) .

Come possa un potere legislativo con tali connotazioni lasciarsi condizionare dalla marce ed abrogare la 194 è un vero mistero .

Il nostro popolo è ben migliore del sistema parlamentare nazionale , che lo rappresenta secondo meccanismi che risentono anche delle divisioni , delle invidie e delle demenze eretiche figlie di confusione mentale o quanto meno di un patetico intento di essere accreditati presso la cultura ufficiale che affliggono il mondo cattolico a livello politico , associazionistico e non solo .

Questo tramite ( il parlamento ) frapposto al consenso popolare è il meno affidabile in assoluto , in quanto luogo del conservatorismo laicista , sempre più allineato sotto tale profilo agli altri consessi analoghi europei e allo stesso parlamento continentale .

Analoghe considerazioni valgono per petizioni e sciocchezze varie , come le leggi di iniziativa popolare , che i parlamentari , ben gelosi dei proprio poteri , cestinano regolarmente , tanto più se non hanno un aggancio politico in aula .

Che i collaborazionisti dei laicisti ci censurino pure , quella referendaria è l’unica battaglia possibile in chiave abrogazionista , una battaglia durissima , ma la sola che può essere affrontata con quel fine .

Aiutateci a combatterla e aderite al nostro comitato attraverso il sito www.no194.org .

Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato NO194  e omonima associazione

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COMUNICATO STAMPA FACENTE SEGUITO ALLE DICHIARAZIONI RILASCIATE IL 12-5-14 DA MONS. GALANTINO

Ieri mons. Nunzio Galantino , segretario generale della CEI , ha dichiarato : “ Io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il Rosario fuori dalle cliniche che praticano l’interruzione di gravidanza, ma con quei giovani che sono contrari a questa pratica e lottano per la qualità delle persone, per il loro diritto alla salute, al lavoro” (http://www.repubblica.it/esteri/2014/05/12/news/papa_francesco_sacramenti_non_vanno_negati_nemmeno_ai_marziani-85907707/ ). Tale dichiarazione chiama direttamente in causa il nostro comitato ( che conta oltre 20 000 iscritti ) che organizza dal novembre del 2012 una 9 ore di preghiera , dalle 9 alle 18, il primo sabato dei mesi dispari all’esterno di 20 ospedali dove si praticano aborti, uno in ogni regione , riportati nel nostro sito www.no194.org , attraverso il quale ci si può anche iscrivere alla nostra iniziativa , finalizzata ad un nuovo referendum abrogativo della l. 194 , che ha legalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza nel nostro paese .

Mi permetto di osservare a mons. Galantino che le sue affermazioni sono in contrasto con l’enciclica ” Evangelium Vitae ” del Santo Giovanni Paolo II , che ha sottolineato la centralità e non la marginalità nella dottrina cattolica della sacralità della Vita sin dal concepimento , invitando i cattolici a contrastare le leggi che violino questo principio . La preghiera , poi , pratica strettamente e ritualmente religiosa , in questo caso , è diretta ad affermare tali fondamentali prìncipi , il che rende davvero singolare la critica al suo utilizzo da parte dei credenti proveniente da un esponente della Chiesa. Quanto all’asserita inespressività dei volti , considerazione sarcastica se non sprezzante assai poco conforme alla carica che mons. Galantino occupa , tanto più perché rivolta contro fedeli intenti in una pratica religiosa , mi limito a sottolineare come durante la preghiera assumano un carattere centrale le parole della stessa e non la capacità recitativa dei fedeli, che deve ritenersi del tutto fuori luogo. Concludo senza polemiche , invitando umilmente i miei iscritti e , da cattolico , i fedeli che condividano le nostre posizioni e le considerazioni sopra esposte a pregare per mons. Galantino e per la Chiesa Cattolica , in quanto , a mio parere , anche loro , come noi tutti , ne hanno molto bisogno .

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale comitato NO194  e omonima associazione

 

PS Il retroesteso comunicato è stato immediatamente rilanciato , tra i tanti , dall’attuale miglior sito di area cattolica (http://radiospada.org/2014/05/il-comitato-no194-replica-al-tiepido-nunzio-galantino/ ) , registrando una solidarietà quasi unanime da parte di una moltitudine di utenti , ed ha ricevuto il consenso , oltreché di molti cittadini , fedeli e non , e di diversi appartenenti al clero , di uno dei più celebri vaticanisti del nostro paese , che si è esposto pubblicamente con il pezzo che potete leggere cliccando su http://www.lastampa.it/2014/05/14/blogs/san-pietro-e-dintorni/vescovi-le-avremo-viste-tutte-B8f73TNdSuknAxi68FAVUI/pagina.html .

E’ stato un comunicato forse sofferto ma doveroso , perché il diritto di replica deve essere esercitato verso chiunque , tanto più in presenza di ragioni sacrosante come in questo caso .

Altri siti di area , i soliti , in perfetto stile bolscevico, hanno riportato la notizia censurando il nome del nostro comitato , come a loro ben noto destinatario di quelle dichiarazioni , per poi in alcuni casi pubblicare a corredo e senza autorizzazione le foto dei nostri iscritti impegnati nelle 9 ore di preghiera ( che hanno reso quella pratica sistematica con cadenza bimestrale e diffusa in tutto il territorio nazionale su base regionale , aprendo un dibattito e contestazioni al riguardo ) oggetto di quell’intervento .

E proprio poiché l’attacco di mons. Galantino non è rivolto ai pro life , ma solo a coloro che tra di essi pregano all’esterno degli ospedali , quindi riguarda noi e pochissimi altri , e in quanto indirizzato a noi si riferisce ad un antiabortismo ben diverso da quello soft , formale , gattopardesco e di facciata che tanto piace al mondo politico ed a certi ambienti moderati del mondo ecclesiastico , che altri non debbono sentirsi coinvolti direttamente , ma al limite solidarizzare con noi , anche in contrasto con la loro linea usuale .

Naturalmente , proseguiamo nella nostra battaglia con costante se non maggiore entusiasmo , a scapito di critici e censori .

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PERCHE’ UNA KERMESSE PRO LIFE VIENE IGNORATA DAI MEDIA A PRESCINDERE DAL NUMERO DI PARTECIPANTI

Domenica sera , non avendo partecipato alla Marcia per la Vita , ho ascoltato i 7 tg nazionali per avere informazioni sull’evento , ma invano .

Non un solo secondo dedicato alla manifestazione .

In compenso abbiamo appreso che le gondole a Venezia da quel giorno non percorrono più il versante sinistro del canale ma quello destro .

E dire che i siti vicini all’organizzazione parlano di centinaia di migliaia di partecipanti e che persino il Pontefice ha interceduto per non far passare inosservata la kermesse , menzionandola durante l’Angelus .

Qualche affezionato al linguaggio degli anni della guerra fredda ha parlato di media di regime .

Certo , il pro life può non essere politicamente corretto , ma il nostro corteo del 12-4 (che replicherà sempre a Milano il 11-10-14 , con un’aggiuntiva versione casertana) , giornalisticamente considerato ben più radicale e con poche centinaia di partecipanti (i medesimi numeri raggiunti dalla prima edizione della Marcia) , ha ricevuto uno spazio maggiore , con diversi servizi (tra cui uno di oltre tre minuti sul Tg3 nazionale) , ancorché con un taglio assolutamente critico , come ovvio .

Per dare una risposta al quesito riportato nel titolo occorre avere contezza dell’alto grado di divisione del pro life ( se con questo termine molto ampio si considera quella realtà che condanna fermamente il fenomeno abortivo ) nazionale , da cui consegue l’inevitabile assenza di un qualsiasi messaggio discendente da una kermesse che lo riguardi , in quanto tale , per intero .

Una divisione fondata sulle idee , quindi che ha una sua nobiltà di fondo e anche una minima difficoltà di comprensione .

Per  fare una rapida carrellata , possiamo distinguere , sul terreno legislativo , le seguenti posizioni , secondo le quali la 194 :

a ) andrebbe difesa ( es. Giuliano Ferrara ) , in quanto ritenuta necessaria per sconfiggere la piaga dell’aborto clandestino ;

b ) sarebbe irrilevante , poiché in materia assumerebbe rilievo solo l’atteggiamento culturale di un paese ;

c ) sarebbe criticabile , ma con essa si dovrebbe convivere e dovrebbe essere pienamente applicata , mediante il potenziamento dei consultori familiari ;

d ) sarebbe parzialmente da abrogare , dovendosi distinguere tra aborti ed aborti , alcuni , ad esempio , libertari , altri umanitari ;

e ) andrebbe abrogata , convincendo il parlamento a procedere in tal senso , marcia dopo marcia ;

f ) dovrebbe essere abrogata dal popolo , per via referendaria ( è la nostra posizione , quella del comitato no194 , che ho costituito con quest’unico obiettivo e che raccoglie più di 20 000 aderenti ) ;

g ) potrebbe essere abrogata anche per via referendaria , ma mediante quesiti già dichiarati incostituzionali dalla consulta nel 1981 .

A queste sette categorie occorre aggiungerne altre quattro , anche trasversali , composte da coloro :

h ) che sul tema sono agnostici , non si pongono alcun problema , l’importante è che si parli di Vita ;

i ) che non comprendono le distinzioni di cui sopra , tra cui spiccano sedicenti acculturati , iscritti nell’inesistente albo degli intellettuali , che forse tanto nella loro esistenza hanno letto , ma probabilmente molto meno hanno capito ;

l ) che si comportano come gli struzzi , intuiscono differenti visioni , ma esse andrebbero ipocritamente taciute in nome di un’inesistente unità dei pro life e chi prende atto di tali distinzioni è un attentatore a tale fittizia unità ( se il Movimento per la Vita non è più abrogazionista da 33 anni non è colpa o merito di nessuno esterno a quell’organizzazione ) ;

m ) che queste differenti posizioni  le comprendono benissimo , ma considerano tutti gli interpreti delle stesse idioti, rispetto alle proprie straordinarie capacità intellettive .

In questo quadro , nessuna kermesse ( per quanto ben organizzata come la Marcia , che si svolge in un fantastico scenario ) può fare notizia , in quanto inevitabilmente insignificante , al di là della comprensibile e positiva condivisione di un evento che riunisce i partecipanti .

Qual è la posizione di fondo che si intende proclamare con la manifestazione in oggetto ?

Nessuna , quale conseguenza della pacifica circostanza che gli orientamenti sopra esposti non sono riconducibili ad unità .

A maggior ragione inesistente è l’obiettivo concreto che si vuole conseguire .

Una maggiore omogeneità , visti i relatori , si è plausibilmente raggiunta nel dibattito ufficiale a margine della Marcia .

Del resto e senza alcun riferimento personale , sarà un caso ma quando occorre organizzare e fare coreografia i più radicali ( o meno moderati ) sono ben presenti , quando si tratta di parlare no .

In realtà , nel nostro paese chi vuole agire concretamente contro l’aborto ha due vie , alternative o congiunte :

A ) svolgere attività di volontariato ;

B ) aderire ad un’iniziativa concreta ( tramite il sito www.no194.org ) come la nostra, per abrogare per via referendaria la legge 194 , che ha legalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza in Italia .

Un’iniziativa con una potenziale , oggettiva efficacia sul piano normativo e , ancor prima , con una forte portata culturale , conseguente all’inevitabile dibattito nel paese legato alla consultazione .

Noi un obiettivo concreto almeno ad una parte di quel popolo lo diamo e lo possiamo dare .

 Pietro Guerini–Presidente nazionale comitato NO194 e associazione NO194

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