PERCHE’ UNA KERMESSE PRO LIFE VIENE IGNORATA DAI MEDIA A PRESCINDERE DAL NUMERO DI PARTECIPANTI

Domenica sera , non avendo partecipato alla Marcia per la Vita , ho ascoltato i 7 tg nazionali per avere informazioni sull’evento , ma invano .

Non un solo secondo dedicato alla manifestazione .

In compenso abbiamo appreso che le gondole a Venezia da quel giorno non percorrono più il versante sinistro del canale ma quello destro .

E dire che i siti vicini all’organizzazione parlano di centinaia di migliaia di partecipanti e che persino il Pontefice ha interceduto per non far passare inosservata la kermesse , menzionandola durante l’Angelus .

Qualche affezionato al linguaggio degli anni della guerra fredda ha parlato di media di regime .

Certo , il pro life può non essere politicamente corretto , ma il nostro corteo del 12-4 (che replicherà sempre a Milano il 11-10-14 , con un’aggiuntiva versione casertana) , giornalisticamente considerato ben più radicale e con poche centinaia di partecipanti (i medesimi numeri raggiunti dalla prima edizione della Marcia) , ha ricevuto uno spazio maggiore , con diversi servizi (tra cui uno di oltre tre minuti sul Tg3 nazionale) , ancorché con un taglio assolutamente critico , come ovvio .

Per dare una risposta al quesito riportato nel titolo occorre avere contezza dell’alto grado di divisione del pro life ( se con questo termine molto ampio si considera quella realtà che condanna fermamente il fenomeno abortivo ) nazionale , da cui consegue l’inevitabile assenza di un qualsiasi messaggio discendente da una kermesse che lo riguardi , in quanto tale , per intero .

Una divisione fondata sulle idee , quindi che ha una sua nobiltà di fondo e anche una minima difficoltà di comprensione .

Per  fare una rapida carrellata , possiamo distinguere , sul terreno legislativo , le seguenti posizioni , secondo le quali la 194 :

a ) andrebbe difesa ( es. Giuliano Ferrara ) , in quanto ritenuta necessaria per sconfiggere la piaga dell’aborto clandestino ;

b ) sarebbe irrilevante , poiché in materia assumerebbe rilievo solo l’atteggiamento culturale di un paese ;

c ) sarebbe criticabile , ma con essa si dovrebbe convivere e dovrebbe essere pienamente applicata , mediante il potenziamento dei consultori familiari ;

d ) sarebbe parzialmente da abrogare , dovendosi distinguere tra aborti ed aborti , alcuni , ad esempio , libertari , altri umanitari ;

e ) andrebbe abrogata , convincendo il parlamento a procedere in tal senso , marcia dopo marcia ;

f ) dovrebbe essere abrogata dal popolo , per via referendaria ( è la nostra posizione , quella del comitato no194 , che ho costituito con quest’unico obiettivo e che raccoglie più di 20 000 aderenti ) ;

g ) potrebbe essere abrogata anche per via referendaria , ma mediante quesiti già dichiarati incostituzionali dalla consulta nel 1981 .

A queste sette categorie occorre aggiungerne altre quattro , anche trasversali , composte da coloro :

h ) che sul tema sono agnostici , non si pongono alcun problema , l’importante è che si parli di Vita ;

i ) che non comprendono le distinzioni di cui sopra , tra cui spiccano sedicenti acculturati , iscritti nell’inesistente albo degli intellettuali , che forse tanto nella loro esistenza hanno letto , ma probabilmente molto meno hanno capito ;

l ) che si comportano come gli struzzi , intuiscono differenti visioni , ma esse andrebbero ipocritamente taciute in nome di un’inesistente unità dei pro life e chi prende atto di tali distinzioni è un attentatore a tale fittizia unità ( se il Movimento per la Vita non è più abrogazionista da 33 anni non è colpa o merito di nessuno esterno a quell’organizzazione ) ;

m ) che queste differenti posizioni  le comprendono benissimo , ma considerano tutti gli interpreti delle stesse idioti, rispetto alle proprie straordinarie capacità intellettive .

In questo quadro , nessuna kermesse ( per quanto ben organizzata come la Marcia , che si svolge in un fantastico scenario ) può fare notizia , in quanto inevitabilmente insignificante , al di là della comprensibile e positiva condivisione di un evento che riunisce i partecipanti .

Qual è la posizione di fondo che si intende proclamare con la manifestazione in oggetto ?

Nessuna , quale conseguenza della pacifica circostanza che gli orientamenti sopra esposti non sono riconducibili ad unità .

A maggior ragione inesistente è l’obiettivo concreto che si vuole conseguire .

Una maggiore omogeneità , visti i relatori , si è plausibilmente raggiunta nel dibattito ufficiale a margine della Marcia .

Del resto e senza alcun riferimento personale , sarà un caso ma quando occorre organizzare e fare coreografia i più radicali ( o meno moderati ) sono ben presenti , quando si tratta di parlare no .

In realtà , nel nostro paese chi vuole agire concretamente contro l’aborto ha due vie , alternative o congiunte :

A ) svolgere attività di volontariato ;

B ) aderire ad un’iniziativa concreta ( tramite il sito www.no194.org ) come la nostra, per abrogare per via referendaria la legge 194 , che ha legalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza in Italia .

Un’iniziativa con una potenziale , oggettiva efficacia sul piano normativo e , ancor prima , con una forte portata culturale , conseguente all’inevitabile dibattito nel paese legato alla consultazione .

Noi un obiettivo concreto almeno ad una parte di quel popolo lo diamo e lo possiamo dare .

 Pietro Guerini–Presidente nazionale comitato NO194 e associazione NO194

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