VIDEO DEL CORTEO NAZIONALE DI MILANO DEL 9-4-2016 DEL COMITATO NO194 PER L’ABROGAZIONE REFERENDARIA DELLA LEGGE 194

Allego il video del mio discorso introduttivo del nostro quinto corteo nazionale, svoltosi, in contemporanea con Caserta, sabato 9-4-2016 a Milano, dalle ore 15 alle ore 18 :

https://www.youtube.com/watch?v=3dltNBlr-lY

In esso, dopo aver sottolineato la piena conformità della nostra battaglia alla dottrina della Chiesa e alle affermazioni anche recenti del Pontefice , che il 18-2-2016 , di ritorno dal viaggio in Messico , ha dichiarato in aereo che l’aborto è un crimine , vengono affermati e ribaditi, a scanso di equivoci , identità , posizioni e obiettivi del nostro comitato , che conta quasi 30.000 aderenti ed a cui ci si iscrive , gratuitamente , tramite il sito www.no194.org con la compilazione del relativo modulo.

Noi abbiamo un’identità molto ben definita: si sa cosa vogliamo, ottenere il riconoscimento del diritto di nascita, che strumento utilizzare per conseguire questo risultato, un referendum, e abbiamo un testo normativo specifico per disciplinare la materia, che costituisce il perfezionamento del nostro obiettivo e che pure descrivo in dettaglio nel discorso in oggetto.

Non m’interessa aggregare per aggregare, pratica che può entusiasmare le tendenze istintive e mano razionali dell’essere umano, ma formulare una proposta precisa attorno alla quale creare consenso e che possa essere un punto di riferimento per un’adesione più ampia in termini di condivisione sostanziale.

Quando ho fondato da solo questo comitato nel 2009 ho inteso da subito prendere le distanze dal pro life demagogico e rudimentale che dominava in questo paese e che è ancora ben presente, fondato sull’incertezza, sull’impreparazione giuridica, sull’improvvisazione , che non precisa (anche perché spesso non sa) se il proprio intento sia riformista o abrogativo della 194 , o , in quest’ultima ipotesi , quale strumento intenda utilizzare per tale fine e , in ogni caso, quale sia la normativa ideale a cui fa riferimento .

Inoltre, sempre all’atto della fondazione del Comitato NO194 , ho voluto preservare un minimo livello qualitativo di carattere umano ed intellettivo degli iscritti, a prescindere da ogni superflua considerazione di carattere culturale, convinto da sempre come sono che la cultura sia solo uno strumento per accentuare le caratteristiche positive o negative di un essere umano.

Quindi, mentre le organizzazioni, in generale, tendono di regola a cercare di aggregare il numero più elevato possibile più persone, sacrificando la propria identità, secondo obiettivi strettamente quantitativi che dovrebbero essere prioritari in una realtà commerciale e non caratterizzata da una comunione di ideali, ho da subito avuto una particolare attenzione nell’affermare anzitutto princìpi chiari , con un manifesto da sottoscrivere al momento dell’adesione e con i diversi interventi pubblicati a destra nella nostra home page del citato sito www.no194.org .

Orbene , in questo discorso ho sottolineato , tra l’altro , che i requisiti minimi umani ed intellettivi per appartenere al nostro comitato debbono ritenersi insussistenti per coloro che ritengono che debba essere costretta a morire per legge una donna in grave pericolo di Vita qualora affronti il parto o porti a termine la gravidanza , grave pericolo attuale, non altrimenti evitabile nonché rigorosamente accertato e documentato da una commissione medica ( in linea con quanto precisato all’art. 3 del mio disegno di legge pubblicato sulla nostra home page sotto “ La nostra legge “ ) .

In quel caso, l’unico per noi ammissibile e tra l’altro sempre più remoto a livello medico, infatti, l’aborto è oggettivamente l’unica alternativa al decesso della donna, la quale deve essere ritenuta libera di adottare la propria decisione, che, nel caso sia rivolta a sacrificare la propria Vita, deve all’evidenza considerarsi eroica.

A prescindere dalla nota conformità di tale posizione al catechismo della Chiesa Cattolica , come preciso in dettaglio nel mio intervento , e dalla conoscenza culturale di nozioni che sono specificamente di natura giuridica , chiunque non sia d’accordo con essa aderisce ad una concezione della donna ( e quindi di un essere umano ) di fatto di carattere talebano e criminale che è incompatibile con i requisiti sopra indicati , sotto il profilo umano, perché la Vita (tanto più se relativa ad un soggetto assolutamente innocente, lo preciso ancorché sia totalmente contrario anche alla pena di morte) va sempre tutelata e nessuna legge ne può imporre la soppressione, e , sotto l’aspetto intellettivo, perché dovrebbe essere evidente a chiunque, da un lato , che uno stato civile non può imporre ad una persona di morire nonostante la propria contraria volontà e, dall’altro, che un atto di eroismo non può essere imposto per legge .

Non è casuale , come preciso nel mio intervento , la salvaguardia giuridica di quell’estremo caso limite ( o direttamente o mediante il ricorso all’istituto dello stato di necessità , che se non ricorre nel caso di pericolo per la propria vita non ricorre mai ) sia in Italia prima della legge 194, epoca alla quale vogliamo ritornare mediante l’abrogazione referendaria di essa, sia nel ddl che il governo ultra-cattolico polacco sta cercando di far approvare dal proprio parlamento, sia da sempre nella normativa irlandese (si badi bene l’unica che riconosce costituzionalmente il concepito), sia e persino nello Stato Città del Vaticano, di cui i Pontefici sono Sovrani assoluti.

Chiunque, quindi , con qualsiasi motivazione ( magari con la convinzione di parlare a nome del cattolicesimo , in realtà di un cattolicesimo tribale e fai da te , frutto di una lettura deformata e non sufficientemente attrezzata della dottrina , rigettata persino e da sempre nel microscopico ma significativo Stato Città del Vaticano ) non condivida quel caso limite , è pregato di non iscriversi al nostro comitato o di revocare la propria iscrizione e di non partecipare alle nostre manifestazioni, dovendosi ritenere , in caso contrario , passibile di espulsione da esso .

Noi, essendo a favore della difesa della Vita, non possiamo oggettivamente che essere non solo contro la soppressione consentita per legge del concepito, ma pure contro la soppressione imposta sempre per legge della donna incinta.

Non vogliamo essere un pretesto, come cattolici, per tentativi di talebanizzazione della nostra Fede e, come cittadini, per l’affermazione di princìpi contrari a minimi dettami di civiltà, oltreché incostituzionali e quindi radicalmente impraticabili in un ordinamento giuridico, l’unico in cui, come dovrebbe essere evidente a chiunque, si giocano battaglie (per quanto eticamente sensibili come nella fattispecie) di carattere giuridico.

Ed è anche grazie all’attribuzione di queste posizioni criminali e talebane alla loro controparte, tra l’altro, che i radicali hanno vinto il referendum del 1981 sulla 194, spaventando con successo l’opinione pubblica.

Ricordo a tutti la nostra 9 ore nazionale di preghiera contro l’aborto e per l’abrogazione referendaria della legge 194 che si svolgerà sabato 11-6-16, dalle ore 9 alle ore 18, a Bologna, nella centrale piazza S. Giovanni in Monte, nei pressi dalla Basilica di S. Stefano, salve rettifiche disposte dalla questura negli ultimi giorni e che verranno eventualmente pubblicate sul sito www.no194.org, nonché, ancor prima, le nostre 9 ore regionali di preghiera di sabato 7-5-16, sempre ore 9-18 , che si terranno come ogni primo sabato di mese dispari nelle sedi indicate sul sito medesimo.

Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale Comitato NO194 e omonima associazione

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