LA PRIMA MARCIA PER LA VITA ABROGAZIONISTA : ABROGAZIONE DELLA L. 194 PER VIA VERBALE , PARLAMENTARE O REFERENDARIA ? IL CASO PAOLO DEOTTO
Una premessa .
Scriveva ancora il 2 dicembre 2011 , del tutto legittimamente , vivendo in un paese per nostra fortuna democratico , colui che è stato costantemente individuato dal direttore di Riscossa Cristiana Paolo Deotto come l’artefice dell’evento : L’esempio è sempre quello della Croazia : con la legge abortista comunista , invariata da anni , e con una martellante campagna di educazione e di propaganda pro life sulla vita del nascituro , sulla sua dignità , sul senso del matrimonio etc . gli aborti sono diventati pochissimi . Senza toccare la legge , che un giorno , si spera , verrà abolita del tutto . Oggi un movimento pro life ha questo grande compito : non è oggi in grado di abrogare la 194 , per esempio , con un referendum “ .Quindi legge 194 irrilevante , referendum non solo utopistico , ma in concreto del tutto inutile , in quanto diretto ad abolire un elemento inutile .
Per i più diffidenti , ecco il link dell’articolo : http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2049
Questo passaggio è stato da me ripreso più volte nei mesi successivi per rimarcare le distanze esistenti tra un certo pro life e l’antiabortismo , che , come da dizionario , presuppone l’abrogazione delle leggi che autorizzano l’interruzione volontaria di gravidanza .
Abrogazione come elemento essenziale di una battaglia a favore della Vita nascente , nella consapevolezza del carattere culturale che la legge assume presso l’opinione pubblica
Il Deotto , invece di indignarsi con il suo amico per non averlo scelto come correttore di bozze , si è scagliato quasi quotidianamente ( con l’ausilio di un sito come Corrispondenza Romana , che si rifiuta di pubblicare le mie repliche , in violazione di un diritto comunemente riconosciuto ) contro il sottoscritto , negando il contenuto di quelle parole , evidente per chiunque e corredato per giunta da un esempio per renderlo più comprensibile , che non credo certo siano state pubblicate senza osservare le raccomandazione classica di ogni buona insegnante elementare ( “ Rileggete bene prima di consegnare “ ) .
Del resto è una buona compagnia , perché se Deotto insulta gli omosessuali in quanto tali ( manco fosse un ragazzone palestrato ) , il direttore del sito amico ( al di là della demonizzazione che dichiarazioni di esponenti cattolici può ingenerare ) Roberto De Mattei attribuisce ad eventi tragici come lo tsunami ( dichiarazioni del 21-3-2011 ) il carattere di un castigo divino che si abbatte su un popolo ( tra l’altro civilissimo ) per punirlo di chissà quali colpe , dimostrando entrambi un senso ed uno spirito di carità cristiana alquanto discutibili .
Va da sé che il 7 gennaio 2013 è stata pubblicata sul web un’intervista rilasciata dalla portavoce della Marcia per la Vita 2013, nella quale quest’ultima ha dichiarato testualmente :“ La Marcia per la Vita non è solo una festa per la Vita. Si tratta anche e soprattutto di esprimere la nostra protesta contro l’uccisione degli innocenti, che in Italia è stata legalizzata dalla legge 194 del 22 maggio 1978. Il nostro rifiuto dell’aborto, e della legge che lo legalizza, è totale, senza eccezioni e senza compromessi. Questo è il principale denominatore comune di chi si ritroverà a Roma il prossimo 12 maggio. L’aborto è un tema etico che ha una chiara proiezione politica ed è anche sul piano politico che vogliamo incidere, lottando per abolire la 194 “ .
A seguito di questa intervista , non ho potuto far altro che rimarcare la sconfitta della linea relativista nella concezione della legge e la svolta abrogazionista ai vertici della Marcia , da me tanto auspicata e provocata per lavorare bene in occasione dell’edizione di quest’anno , che , grazie all’apporto di miei diversi validi iscritti , è stata sicuramente proficua .
Abbiamo percepito un’aria nuova , il superamento di quel relativismo che ha caratterizzato il pro life nazionale di questi 30 anni , per come praticato dal MPV , organizzazione a cui quell’autore è significativamente iscritto e che pure è stata la lodevole artefice del primo referendum del 1981 ( e che , in quanto tale , merita sempre uno storico rispetto ) , in contrasto con le tesi più moderate per come sopra testualmente riferite e documentate .
In questa Marcia ci siano trovati bene , sia alla luce di quella inedita vocazione abrogazionista , che rappresenta , unitamente alla scelta referendaria , il nostro marchio di fabbrica sin dal momento in cui ci siamo costituiti , sia , ancor prima , perché il comitato NO194 raccoglie oltre l’80 % degli iscritti a gruppi pro life in senso lato .
Del resto , Coda Nunziante dichiaro in quell’intervista :“ La Marcia per la Vita è innanzitutto un momento di incontro pubblico di tutte le associazioni, gruppi, famiglie, singoli individui che costituisce la vasta e variegata realtà pro-life in Italia “ , attraverso cui si vuole incidere “lottando per abolire la 194 “ .
Eppure il pasdaran Detto ( cha non ha certo la riconoscenza quale sua principale qualità , ne parli pure direttore ) ha cercato alla vigilia della Marcia ( in linea con una condotta che persegue tuttora ) di studiare soluzioni di fatto che rendessero per noi difficile il clima con una serie di articoli contro la mia persona , nei quali ha dimostrato e dimostra di ignorare l’abc della riservatezza , che dovrebbe ben conoscere vista la funzione , se non la professione , di giornalista che intende svolgere.
Prima dell’evento di domenica scorsa , infatti , a corredo del suo ripetitivo sermone critico , dapprima ha cercato di sobillare i presenti contro il sottoscritto pubblicando una sua foto fattami non so in quale occasione , non trovandone ( non a caso ) una sola sul web ( chi vuol fare del protagonismo diffonde le sue foto ovunque ) .
Il che , tra l’altro , ha positivamente agevolato la mia identificazione da parte di alcuni tra i numerosissimi iscritti presenti e tra i nostri nuovi aderenti .
Successivamente , egli ha attaccato un passaggio di una mia circolare interna ( come lui stesso l’ha definita) agli iscritti ( dunque non a lui diretta , stante la sua presa di distanza da NO194 nella quale scrisse di non riconoscersi più ) , in cui definivo la Marcia di quest’anno “ la prima espressamente abrogazionista“ e della quale cancellerei solo l’avverbio espressamente , riportato troppo generosamente .
Nel merito , il continuo peregrinare delle sue convinzioni trova plausibilmente la propria ragione proprio nella sommarietà delle sue valutazioni , nelle quali dimostra di non saper cogliere aspetti tutt’altro che trascurabili di un fenomeno .
Il direttore di Riscossa Cristiana ( sito che deve moltissimo alla sterminata serie di contatti del Prof. Piero Vassallo , condirettore e uomo di grande cultura ) , dopo essersi pentito di aver sostenuto un candidato della Lega e prima di essersi pentito di aver appoggiato Silvio Berlusconi ( dato per cotto e invece più vivo che mai ) e , successivamente , Magdi Allam ( che ha conseguito alle ultime politiche un risultato molto deludente , del quale , peraltro , non mi rallegro affatto pur nella mia apartiticità ) , ha iniziato un’offensiva per lui controproducente contro NO194 , nella quale pure si era riconosciuto , negando furiosamente un mutamento di indirizzo tanto pacifico da parte della Marcia , per giunta senza che la questione lo riguardi direttamente e facendosi gli affari altrui
In buona sostanza , un conto è condividere una tesi ( il che può aprire un legittimo dibattito pubblico ) , un conto è negare il fatto della sua esposizione , tanto più che dovrebbe essere il diretto interessato a fornire l’impossibile prova della non imputabilità a se stesso delle sue affermazioni sopra virgolettate .
Come un adolescente può invaghirsi di una coetanea diversa ogni giorno , a seconda del proprio colore o taglio di capelli , trascurando le caratteristiche essenziali e profonde della sua persona , egli ritiene del tutto insignificante che si dichiari per iscritto e pubblicamente che una legge non assume rilievo ma solo l’orientamento di un popolo , oppure che si affermi , all’opposto , di sostenere la necessità di abrogare una legge o addirittura si agisca in tal senso ( NO194 ) , riconoscendo la valenza culturale della legge medesima sull’orientamento sociale, così è per lui meramente simbolico che un comitato vanti 100-300 iscritti dopo 10-15 anni o ne conti 17 000 conseguiti quasi totalmente in poco più di 2 , come se il consenso non fosse il sale della democrazia e l’indice del successo di una qualsiasi iniziativa .
Un successo frutto di coerenza , concretezza e lavoro ( anche duro ) di molti .
Non solo ma , ben lungi dall’aver tratto insegnamenti quanto meno dalla sua storia recente e dall’aver svolto una riflessione al riguardo , egli , convinto di essere incisivo , attacca a destra e manca , sparando giudizi ed esponendosi a brutte figure .
Aveva per una volta azzeccato il cavallo vincente , l’ha scaricato nel momento stesso in cui stava esplodendo , per sostenere tesi che vanno dal pro life omeopatico ( abbasso l’aborto , chissene frega della legge ! ) all’abrogazionismo fantomatico e fuori dal mondo ( speriamo che il prossimo parlamento abroghi la 194 , scrisse prima dell’ultime politiche , quando negli ultimi 32 anni non si è individuato un solo parlamentare abrogazionista ) .
Dato atto che l’abrogazione di una norma non può essere ottenuta in sé criticando la stessa , tale utopistica via è stata evocata anche dalla portavoce della Marcia , che in quell’intervista precisò ulteriormente : “Esistiamo in funzione dell’evento concreto che organizziamo, ma lasciamo ad altri amici il compito di sviluppare con altre iniziative la difesa per la vita in Italia. E ancora : vogliamo limitarci alla organizzazione periodica di queste manifestazioni: dalla netta denuncia pubblica verrà lo spostamento culturale e da questo il mutamento legislativo per la vita .
La convinzione della portavoce della Marcia è quella che il parlamento possa essere costretto dalle manifestazioni di piazza ad abrogare la 194 , il che è smentito da quel pluritrentennale immobilismo e dal fatto che il nostro potere legislativo sembra sempre più conformarsi al laicismo imperante presso le assemblee e le commissioni degli organismi comunitari , peggiorando addirittura e se è possibile il proprio atteggiamento in materia .
E’ sufficiente al riguardo citare le aperture già ampiamente prospettate in materia di unioni civili e di matrimoni e adozioni non tradizionali .
In realtà , solo il popolo può abolire quella legge , utilizzando il rituale istituto di democrazia diretta che il nostro ordinamento gli mette a disposizione , il referendum , senza confidare nella conversione dei nostri politici ( interessati a non intraprendere azioni a rischio di impopolarità , che neppure condividono ) e senza esaurire il proprio impegno in manifestazioni di piazza , che debbono essere strumentali rispetto a quell’istituto , e che svolgono al più una mera funzione di sensibilizzazione dell’evento referendario .
Di qui la necessità di aderire alla nostra iniziativa , tramite il sito www.no194.org , l’unica concretamente diretta ad abrogare in modo fattibile la legge 194 , non a caso di portata tale da riunire quasi tutto il pro life nazionale .
Pietro Guerini – Presidente nazionale NO194
Pubblicato il 14-5-2013